BRUXELLES – Bruxelles respinge al mittente le accuse di Washington di aver preso di mira le societĂ americane, da Apple a Starbucks, per i ‘tax rulings’, gli accordi fiscali con i singoli Paesi Ue come Irlanda, Lussemburgo e Olanda che hanno consentito loro di pagare meno tasse del dovuto.
“La legislazione Ue si applica in modo indiscriminato a tutte le societĂ che operano in Europa, non c’è nessun pregiudizio contro quelle americane”, ha dichiarato una portavoce della Commissione Ue che ha “preso nota” del White paper del Tesoro Usa che la ha di fatto accusata di essere diventata “un’autoritĂ fiscale sovranazionale che rivede le decisioni degli stati membri” sull’imposta sui redditi d’impresa. Per il Tesoro americano, anzi, questo “cambiamento di approccio” stabilisce “uno sgradito precedente che potrebbe spingere altre autoritĂ fiscali” a imporre “recuperi retroattivi ampi e punitivi alle societĂ Ue e Usa”.
La prima societĂ a cui la Commissione ha chiesto il pagamento di tasse non pagate tramite un tax ruling è stata Fiat in Lussemburgo, ha ricordato la portavoce, elencando anche il caso di circa 35 societĂ principalmente europee toccate dalla stessa decisione in Belgio. In Lussemburgo l’Antitrust Ue ha aperto un’altra indagine su Amazon, mentre Starbucks è giĂ finita nel mirino per gli accordi fiscali con l’Olanda e ora è atteso un pronunciamento su Apple in Irlanda. In ogni caso la Commissione, ha assicurato la portavoce, è in contatto con le autoritĂ Usa e “resta disponibile a offrire ogni ulteriore chiarimento” sulla legislazione Ue sugli aiuti di stato, che non consente vantaggi selettivi illegali tramite trattamenti fiscali agevolati individuali. ANSA EUROPA
