LONDRA, 29 APR – Ennesima rivelazione sull’attivitĂ di consulente strapagato esercitata per conto di governi stranieri e regimi vari da Tony Blair in questi anni. Stavolta Ă© il Guardian a denunciare – sulla base di documenti riservati giunti in suo possesso – il ruolo da intermediario e lobbista svolto dall’ex premier, da tempo impopolare in patria, per promuovere interessi d’affari sauditi sul mercato cinese.
E a sottolineare come quest’azione si compì mentre Blair ricopriva – con esito nullo – l’incarico di emissario speciale del Quartetto (Onu, Usa, Russia, Ue) in Medio Oriente. Il giornale svela che l’ex premier si mise al servizio della PetroSaudi, azienda di cui Ă© comproprietario il principe Turki bin Abdullah, figlio del re di Arabia Saudita d’allora, “corteggiando” con successo per suo conto “alcuni dei piĂą influenti leader” di Pechino. E aprendo infine le porte del mercato cinese in cambio del versamento alla propria societĂ di consulenza d’una commissione mensile da 41.000 sterline e del 2% sugli affari conclusi. (ANSA)
