“Canzone di Natale non religiosa”, l’ossimoro all’asilo: così cancellano Gesù bambino

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Il Natale, quest’anno, rischia di uscire anche dagli asili del nostro Paese

di Francesca Galici – La tradizione italiana, ma in generale europea, è ricca di brani natalizi che richiamano la nascita di Gesù, perché è questo il senso del 25 dicembre. Nelle scuole materne, ma anche nei nidi, così come nella scuola primaria, il racconto del Natale ha sempre avuto questo tipo di riferimenti alla tradizione e alla cultura occidentale. Eppure, da quando l’occidente si è messo in tesa che integrazione vuol dire abdicazione della propria identità, anche un aspetto profondamente radicato come il Natale sta cambiando il suo volto e lo sta facendo proprio a partire dalle scuole. L’ultimo esempio arriva dalla Lombardia, dove a Carate Brianza le maestre di una scuola materna hanno voluto precisare in una comunicazione ai genitori che durante la visita a una Rsa cittadina i bambini avrebbero intonato dei canti natalizi non religiosi.

Gesù sfrattato dal canto di Natale

“Tutte le classi andranno a visitare la Rsa. Porteremo in dono una canzone natalizia (non religiosa) eseguita dai bambini nello stile ‘cup song’ e al termine lasceremo loro un regalo realizzato dai bambini stessi”, si legge nella comunicazione che è stata affissa all’asilo per informare i genitori. L’intento non dichiarato ma evidente sembra essere quello di non ledere la sensibilità dei genitori non cattolici. Ma in questo modo si privano i bambini, e si allontanano dalla tradizione italiana, brani come “Astro del Ciel” e “Tu scendi dalle stelle”, canzoni storiche risalenti rispettivamente al XIX e al XVIII secolo, che animano l’infanzia dei bambini da generazioni.

Ma gli esempi in tal senso possono essere innumerevoli, sono solamente due delle canzoni più note che, seguendo questa logica, rischiano di essere dimenticate in favore di brani meno identitari e meno tradizionali. A questo si unisce la pratica, sempre più diffusa, di cambiare le parole delle canzoni di ispirazione religiosa per toglierne ogni riferimento, in un’operazione di censura auto-indotta che se non viene fermata rischia di contribuire alla distruzione di un patrimonio culturale inestimabile.

“Come può un testo di Natale non avere contenuti cristiani? Un ossimoro che nasconde la solita brama di cancellare e calpestare le nostre radici, la nostra cultura, le nostre tradizioni. Questa presa di posizione da parte dell’asilo sarebbe motivata dal fatto che circa la metà dei bambini che lo frequentano è di origine straniera”, ha spiegato l’onorevole Silvia Sardone in una nota che fa riferimento al caso.

La domanda è sempre la stessa: devono integrarsi loro o dobbiamo integrarci noi a casa nostra? La risposta dovrebbe essere scontata, ma purtroppo non lo è per tutti. L’ideologia progressista dovrebbe sparire da scuole e asili: lasciate in pace i bambini”, conclude l’onorevole.
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