Le auto elettriche? Solo dopo i 50mila chilometri diventano “ecologiche”
Le automobili elettriche hanno un migliore impatto ambientale rispetto a quelle a combustioni, sull’intero ciclo di vita. Tuttavia la loro produzione è nettamente più impattante, rispetto ai veicoli a benzina, secondo un rapporto del Touring Club Svizzero (Tcs).
Un’auto elettrica media con un’autonomia di 300 km e alimentata con elettricità prodotta sul posto, deve infatti percorrere 50.000 km per compensare lo svantaggio ecologico iniziale, rispetto a un modello analogo a benzina. I benefici crescono ovviamente con l’aumento delle percorrenze e dopo 200.000 km percorsi un’auto elettrica avrà emesso il 50% in meno di gas serra rispetto a una vettura con motore a combustione interna.
Cinque falsi miti da sfatare sulle auto elettriche
I consumi delle auto elettriche – ricorda lo studio – derivano prevalentemente dalla loro manutenzione, dalla costruzione e manutenzione delle strade e, in maniera inferiore dalla produzione di elettricità . La produzione della batteria incide ancora fortemente sull’impatto ambientale, ma per il Tcs rappresenta anche un campo di potenziale miglioramento, grazie al riciclo e all’impiego di nuovi materiali e all’ottimizzazione dei processi.
Inoltre la batteria rappresenta ancora un grande costo, che può arrivare fino al 50% della somma complessiva. Tra le ragioni ci sono i prezzi soggetti a forti oscillazioni delle materie prime come il litio e il cobalto.
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