“No assemblea su Gaza a scuola”, Cgil fa ricorso contro la preside

CGIL

di Roberto Chifari – Lo scorso 29 settembre la preside dell’istituto Monti Iblei di Palermo aveva negato l’assemblea su Gaza per non interrompere le attivitĂ  scolastiche, la Flc Cgil Palermo presenta un ricorso con la motivazione del diritto ai lavoratori di scioperare. La sezione lavoro del Tribunale di Palermo ha dichiarato la natura antisindacale della condotta della dirigente scolastica dell’istituto comprensivo, diretta a impedire l’esercizio della libertĂ  e dell’attivitĂ  sindacale.

A Palermo tutte le scuole si sono collegate online per ascoltare docenti, sindacalisti palestinesi, sindacalisti internazionali, attivisti della Global Sumud Flotilla e la segretaria nazionale Flc Cgil Gianna Fracassi. Quel giorno la dirigente scolastica dell’Ic Monti Iblei ha ritenuto l’argomento non conforme a quanto previsto dal contratto collettivo.

Il ricorso ai senti dell’art.28 dello statuto dei lavoratori per comportamento antisindacale è stato presentato dalla Flc Cgil Palermo. Il segretario Fabio Cirino appresa notizia della vittoria auspica che tale pronuncia possa costituire un monito per i dirigenti scolastici, nel considerare i limiti della propria funzione e del proprio operato rispetto all’esercizio dei diritti e delle prerogative sindacali.

“La dirigente aveva deciso di negare l’assemblea nella considerazione che la materia non era di interesse sindacale e del lavoro – afferma il segretario – Nell’accogliere il ricorso, il Tribunale ha ritenuto che il diritto di assemblea non può ritenersi limitato soltanto alle rivendicazioni salariali, ovvero all’organizzazione del lavoro, ma deve estendersi a tutte le materie che, in un determinato contesto storico, il sindacato ritenga di proprio interesse, conformemente alle previsioni statutarie”.

Ad avviso del giudice del lavoro del Tribunale Fabio Civiletti è, quindi, del tutto evidente che i temi oggetto della assemblea, diretti alla sensibilizzazione degli iscritti in ordine alla situazione del conflitto Israelo-palestinese “non possono ritenersi esulanti dagli interessi dei lavoratori, atteso che la promozione di condizioni di pace e di giustizia tra le nazioni (art. 11 Costituzione) e del rispetto per la persona umana, nei suoi diritti fondamentali, costituisce la premessa necessaria per il progresso economico e sociale e per l’effettiva partecipazione dei lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese (ai sensi dell’art. 3 comma 2 Costituzione).”
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