Una donna di origine brasiliana è stata uccisa dal compagno all’interno della loro abitazione a Castelnuovo del Garda, in provincia di Verona
L’uomo l’avrebbe aggredita con un coltello durante un violento litigio, colpendola più volte. L’allarme è stato lanciato da alcuni amici della vittima che, non riuscendo a contattarla da sabato, si sono preoccupati per il suo silenzio. Quando i soccorsi sono arrivati, la donna era già priva di vita. L’uomo, anche lui brasiliano, è stato arrestato dai carabinieri.
Accertamenti in corso
Gli investigatori del Ris dei carabinieri sono intervenuti per eseguire i rilievi scientifici all’interno dell’abitazione, mentre il medico legale stabilirà con precisione la data e l’ora del decesso. L’arma del delitto è stata sequestrata. L’uomo non era in casa al momento del ritrovamento del cadavere, ma è stato successivamente rintracciato e arrestato dai militari.
La vittima si era già rivolta ai carabinieri per episodi di maltrattamenti domestici.
La vittima si era trasferita in quell’abitazione circa un anno e mezzo fa, dopo che il compagno l’aveva acquistata. In passato la donna si era già rivolta ai carabinieri per episodi di maltrattamenti domestici, ma poi aveva deciso di ritirare la denuncia. A causa del clima familiare violento, alla donna era stato tolto l’affidamento della figlia avuta da una precedente relazione, su richiesta del padre della bambina.
Che cosa succede quando una vittima ritira una denuncia per maltrattamenti
In Italia, la legge consente a una vittima di ritirare la denuncia per maltrattamenti o violenza domestica solo in determinati casi. Tuttavia, se il reato è considerato “procedibile d’ufficio” – come accade per i maltrattamenti in famiglia (articolo 572 del Codice Penale) – il procedimento può proseguire anche senza il consenso della persona offesa.
Nella pratica, però, molte donne scelgono di non confermare la denuncia per paura di ritorsioni, dipendenza economica o pressione psicologica. Questo può rendere più difficile l’intervento tempestivo delle autorità . Gli esperti sottolineano che il ritiro della denuncia non sempre ferma l’indagine, ma può indebolire le prove a disposizione degli inquirenti e rallentare l’iter giudiziario. Per questo motivo, il sistema di protezione italiano prevede misure di tutela immediata, come l’allontanamento del presunto aggressore dalla casa familiare e l’attivazione dei centri antiviolenza.
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