Obbligo di microchip per tutti i cani e gatti dell’Ue e stop alle vendite nei negozi di animali
BRUXELLES, 19 GIU – l’Eurocamera riunita in plenaria a Strasburgo ha adottato con 457 voti a favore, 17 contrari e 86 astenuti la sua posizione sulla proposta della Commissione europea di rafforzare le tutele di questi animali da compagnia, chiedendo, tra le altre cose, che tutti i cani e i gatti siano identificabili individualmente tramite microchip.
Per gli eurodeputati i microchip andrebbero registrati in banche dati nazionali interoperabili a livello comunitario, mentre i numeri di identificazione dei microchip, insieme alle informazioni relative alla banca dati nazionale corrispondente, dovrebbero essere conservati in un’unica banca dati indice gestita dalla Commissione europea. Tra le altre cose, gli eurodeputati chiedono che sia vietato tenere o vendere cani e gatti nei negozi di animali.
Quanto agli animali provenienti da Paesi terzi, chiesta la registrazione degli animali importati a fini commerciali e non commerciali: cani e gatti dovrebbero essere dotati di microchip prima del loro ingresso in Ue e successivamente registrati in una banca dati nazionale. I proprietari di animali da compagnia che entrano nell’Ue dovrebbero pre-registrare il loro animale dotato di microchip in una banca dati online, almeno cinque giorni lavorativi prima dell’arrivo.
La normativa prende di mira anche gli allevamenti
Dovrebbe essere vietata la riproduzione tra genitori e figli, nonni e nipoti, nonché tra fratelli e fratellastri, mentre l’Eurocamera spinge anche per vietare l’allevamento di “cani o gatti con caratteristiche morfologiche eccessive che comportano un alto rischio di effetti negativi sul loro benessere, nonché il divieto di utilizzare questi animali – e cani e gatti mutilati – in spettacoli, mostre o competizioni”, si legge in una nota.
Negli allevamenti dovrebbero essere vietate le pratiche di legare gli animali, “tranne quando necessario per cure mediche, e l’uso di collari a punte o a strozzo senza dispositivi di sicurezza”. L’adozione della posizione da parte del Parlamento Ue spiana la strada all’avvio del negoziato con gli Stati membri per trovare un accordo. (ANSA)