L’Oms ha deciso di abbandonare il termine “vaiolo delle scimmieâ€, così chiamato perché l’infezione fu identificata per la prima volta nelle scimmie nel 1958, in favore di “Mpox”
Il vecchio nome era stato criticato perché ritenuto discriminatorio, stigmatizzante e potenzialmente fuorviante. Gli esperti temevano che il termine “monkeypox” potesse alimentare stereotipi negativi e pregiudizi, in particolare contro le persone infette e i Paesi in cui il virus era più diffuso. Per evitare un linguaggio dannoso e offensivo, l’Oms due anni fa ha dunque deciso di cambiare progressivamente il nome della malattia.
Sul tema è intervenuto ai microfoni di Sky TG24 il virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco. “Mpox era una variante delle scimmie. Purtroppo però queste “nuove†varianti sono a trasmissione uomo-uomo. Per questo motivo, è stato deciso di adottare una denominazione unica, evitando il termine “vaiolo delle scimmie”, che ormai è improprio, poiché non si tratta più di una zoonosi causata da un contagio con le scimmieâ€. Commentando il rialzo dei casi in Africa, il virologo ha riferito: “Purtroppo, questa malattia è endemica in alcuni Stati dell’Africa, con numeri abbastanza rilevanti e pesanti effetti sulla salute, soprattutto considerando la carenza di trattamenti disponibili. tg24.sky.it
Il #vaiolodellescimmie ha due origini, mangiarsi #scimmie (attività in #Africa comune), #sodomizzare primati.
Considerato poi che tutti i #vaccini #COVID contengono adenovirus di scimpanzé ecco che il mix è perfetto…#Mpox2024 #mRNA #zooerastia #vaiolo pic.twitter.com/5Xurq1VBMP— DrMabuse 👤 (@doctormabuse18) August 16, 2024

