“Cambiare nome a San Nicola” per non offendere gli islamici

san Nicola Belgio

di Francesca Galici – La deriva culturale in Belgio è ben nota e l’asservimento alle tradizioni altrui, considerato un sistema di inclusione, ha già mostrato tutte le sue lacune. Eppure, nonostante tutto, ora c’è chi vuole mettere mano alla tradizione di San Nicola, che in Belgio ha tradizioni antichissime. Patrono dei bambini, è considerata una delle figure da cui prende spunto la tradizione di Babbo Natale. Il 6 dicembre, giorno di San Nicola, è una ricorrenza molto sentita in Belgio e in molte zone dell’Europa nord-occidentale, paragonabile alla figura di Santa Lucia nel profondo nord dell’Italia, e pensare di sradicarla del suo significato dice molto sulla debolezza europea.

Per rendere una festa tradizionale “inclusiva”, distorcendo il significato di quest’ultimo termine, l’idea del sindaco socialista di Saint-Gilles, Jean Spinette, è quella di cambiare in primis il nome del patrono, trasformandolo da “San Nicola” a “Sidi Nicola”. In sostanza, per fare sentire “inclusi” e accolti i membri della comunità musulmana, in prevalenza provenienti dal Marocco, della cittadina del circondario di Bruxelles, Spinette vorrebbe che venisse dato al personaggio un nome arabo. “Sidi”, infatti, è la traduzione in lingua araba di “Mio Signore”, che viene usata per parlare dei santi.

In che modo l’utilizzo di una locuzione araba dovrebbe diventare inclusiva in un Paese europeo? Se continuiamo a includere gli arabi, inevitabilmente escludiamo gli europei. Quindi si viene a creare una discriminazione che, in questo caso, è aggravata da una eradicazione di una tradizione secolare per un Paese europeo, che si va sempre più ad appiattire sulla cultura musulmana. Il ricordo dell’attentato di Bruxelles di ottobre, in un cui un uomo ha ucciso due svedesi al grido di “Allah Akbar” è forse già svanito dalle parti di Saint-Gilles, paese quest’anno gemellato con il comune marocchino di Berkane, noto per la produzione di clementine, dono tipico di San Nicola ai bambini il 6 dicembre.

“Per noi San Nicola deve essere rispettoso dell’ambiente, rispettoso dei culti e intersezionale. Père Fouettard è stato anche licenziato da molto tempo”, ha detto il sindaco, mettendo definitivamente in soffitta la figura di “frate Fouettard”, tradizionalmente un aiutante di San Nicola nel portare i doni. Per rispettare i culti basta togliere un suffisso cattolico per metterne uno arabo. Per quanto il sindaco abbia successivamente affermato che si trattava di una boutade, Yannis Bakhouche, capo della lista MR Saint-Gilles ha dichiarato: “San Nicola è una tradizione cattolica che incanta tutti i piccoli, indipendentemente dalla loro origine o religione. È un momento in cui ci riuniamo, condividiamo caramelle, cioccolatini e creiamo ricordi insieme. Perché voler cambiare qualcosa che riunisce tutti per le sciocchezze? Non è mai stata una rivendicazione della comunità musulmana, è davvero sorprendente”.
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