Revisione del Trattato di Lisbona? Come la UE vuole annullare gli Stati

ue strumento di forze radicali

di Daniele Trabucco – Il 09 giugno 2022 il Parlamento europeo, l’unico organo eletto a suffragio universale e diretto dal corpo elettorale per un periodo di tempo pari a 05 anni, ha approvato una risoluzione in merito alla richiesta di istituzione di una Convenzione (un’altra dopo quella che doveva elaborare una “Costituzione per l’Europa”?) funzionale ad una revisione del Trattato di Lisbona del 2007 attualmente in vigore.

Ora, al di là dell’iter lungo e complesso e del fatto che gli Stati membri rimangono sempre “i signori dei Trattati” (anche se tendono a dimenticarlo), certe proposte avanzate non paiono condivisibili e vanno nella direzione di un rafforzamento dell’Unione a scapito degli Stati il cui ruolo, già fortemente ridimensionato, tenderà a risultare sempre più interstiziale. Innanzitutto, l’idea di rendere permanente il Next Generation UE, che significa denaro recuperato sul mercato finanziario e dato agli Stati che si dovranno impegnare ad attuare le riforme imposte e volute da Bruxelles, è il “cavallo di Troia” per far passare i contenuti delle varie “agende“. Insomma, un nuovo PNRR permanente con le follie “green”, l’economia circolare, il genere etc.

In secondo luogo, la cancellazione del voto unanime da sostituirsi con il voto a maggioranza in certi ambiti, come la politica estera, significa, in assenza peraltro di una maggiore partecipazione del Parlamento nel processo decisionale, lasciare a pochi la decisione su temi le cui ripercussioni si riverseranno su tutta l’Unione. È il tentativo di superare il blocco Visegrad che (fortunatamente) rallenta il percorso di integrazione europea.

In terzo ed ultimo luogo, l’attribuzione all’Unione di materie, quali le politiche sanitarie, spingerà verso una centralizzazione della stesse le quali, visti i precedenti della certificazione verde Covid/19, comporteranno il rischio di un “Grande Fratello sanitario”. Aveva ragione il filosofo inglese Bertrand Russel (1872/1970): “Penso che l’Europa, per quanto intelligente, sia sempre stata un Paese di orrori”.

Daniele Trabucco – Costituzionalista

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