Milano, cori contro gli ebrei. Console Israele ‘farò denuncia’

Milano, cori contro gli ebrei

MILANO, 22 OTT – Il Console onorario di Israele di Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana Marco Carrai ha annunciato che presenterà domani mattina alla Procura di Milano una denuncia per “apologia di delitti con finalità di terrorismo” per le frasi scandite dai partecipanti alla manifestazione pro Palestina di ieri pomeriggio.

“Durante la manifestazione infatti alcuni cori in arabo inneggiavano a ‘Apriteci i confini, così possiamo uccidere i sionisti, gli ebrei” ha osservato, facendo “appello al Sindaco di Milano affinché siano impedite tali manifestazioni che inneggiano alla pulizia etnica degli ebrei. Una cosa sono i fatti e le opinioni, altra inneggiare alla pulizia etnica che richiama senza tanti giri di parole al nazismo”. (ANSA)

(www.milanotoday.it) – Diversi gli slogan scanditi dalla folla “Palestina libera” e “Israele criminale”, ma anche “Israele assassino, Assassini di bambini”. “Siamo qui per fermare il genocidio di Gaza”. Non sono mancati gli slogan in lingua araba e “intifada, intifada”. In molti chiedono di fermare il bombardamento su Gaza. In piazza ci sono anche bandiere di Rifondazione Comunista, Unione Popolare e Potere al Popolo e tra i manifestanti sono risuonate anche le note di ‘Bella ciao’.

“Un genocidio si condanna o si condanna, non esiste una via di mezzo”, hanno spiegato gli organizzatori che hanno poi precisato che le manifestazioni in giro per il mondo aiuterebbero i palestinesi a Gaza a resistere. “Noi figli di rifugiati siamo in attesa di giustizia e di tornare nelle nostre terre, le cui chiavi custodiamo da tre generazioni” ha detto dal camioncino che apre il corteo una giovane palestinese

La manifestazione, partita dalla Stazione Centrale, ha attraversato via Vitruvio, via Settembrini, viale Doria, piazzale Loreto, via Padova, via Agordat per poi terminare al Parco Martiri della Libertà Iracheni vittime del Terrorismo. “Il 28 ottobre saremo a Roma con una manifestazione nazionale”, hanno detto gli organizzatori al termine del corteo.

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