Francia, “J’accuse!”. Lettera aperta al Consiglio Costituzionale per la protezione dei minori

► La lettera integrale è accessibile QUI

Traduzione a cura di Emanuela Lorenzi

Io non conosco coloro che accuso, non li ha mai veduti, non nutro contro di essi rancore, né odio. Sono per me entità, niente altro, spiriti di maleficenza sociale. E l’atto che compio oggi non è altro che un mezzo rivoluzionario per sollecitare l’esplosione della verità e della giustizia.
Ho una sola passione, quella della luce, in nome dell’umanità che ha tanto sofferto e che ha ben diritto di essere felice.
La mia ardente protesta non è che il grido della mia anima. Che si osi dunque chiamarmi in Corte d’assise e che le indagini si svolgano alla luce del sole! Attendo.

Cari concittadini, genitori e tutori, associazioni, professionisti del diritto e della salute, senatori e deputati, è ora di adire il Consiglio costituzionale in tema di protezione dell’infanzia, la più alta autorità giudiziaria francese, da sempre punta di diamante nella protezione dei diritti e delle libertà individuali, prenderò in prestito le parole dell’affare Dreyfus “Io accuso”

Io accuso la Francia giudiziaria di introdurre un permesso di incesto sui bambini.
Io accuso certi adulti della protezione dell’infanzia di rifiutare di ascoltare i bambini che dovrebbero proteggere. L’istituzione giudiziaria nega la realtà scientifica della sofferenza di bambini vittime delle violenze intrafamiliari specialmente l’incesto. L’1% dei bambini mente, perciò il 99% dice la verità, il 2% dei genitori e tutori mente perciò il 98% dice la verità.

Io accuso certi magistrati di affidare i bambini che denunciano l’incesto al genitore aggressore.
Io accuso certi magistrati di rifiutare di applicare le leggi francesi, europee ed internazionali sulla protezione del bambino e di disprezzare le conseguenze in termini di salute pubblica e di analisi scientifiche: soprattutto pedopsichiatria, psicologia, neuroscienze.
Io accuso questi magistrati di non rispettare il principio di separazione dei poteri e di rovesciare la piramide normativa di Kelsen ponendosi al di sopra di ogni legge e di ogni regolamento e di ogni dato scientifico.

In una lettera un po’ lunga che riporta le leggi del diritto francese, europeo ed internazionale e una parte delle nostre conoscenze scientifiche in tema di protezione dell’infanzia, motivo le nostre domande che sono le seguenti.

1. A titolo principale, chiediamo al consiglio costituzionale che riconosca che il bambino è un essere umano a tutti gli effetti dotato dei diritti dell’uomo e del cittadino, in particolare quelli espressi nella DDHC (Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino) del 1789 e di tutti gli altri diritti, che la sua parola venga presa in considerazione, che il bambino ha dei bisogni specifici che devono essere rispettati.

2. Che il principio di precauzione dei bambini ha valore costituzionale il che implica che la sua
sicurezza affettiva venga garantita. Esiste un principio di precauzione che non può essere ignorato, nel caso di specie, per problematiche organizzative. Tale principio, che risale al 1970 e deriva dal diritto tedesco, è stato riconosciuto dal diritto internazionale ed europeo. È necessario un riconoscimento costituzionale francese per i bambini vittime che si comparabile al principio di precauzione in tema di ambiene.

A titolo sussidiario, richiediamo che il Consiglio costituzionale di ricordare che
3. Le leggi di protezione dell’infanzia devono essere applicate in modo obiettivo e tenendo in considerazione questi dati scientifici
4. Il rifiuto di applicare tali leggi da parte di un magistrato costituisce il mancato rispetto del principio della separazione dei poteri e la violazione dei poteri legislativi ed esecutivi garanzia della nostra democrazia. Il rifiuto di applicare una legge rovescia la piramide delle norme e pone il giudice in cima a questa gerarchia cessando quindi di essere una base necessaria al rispetto della democrazia e del cittadino.
5. Il rifiuto di applicare una legge è una mancanza grave che viola la democrazia ed è incompatibile con lo statuto di magistrato che comporta la revoca di tale protezione.

I bambini hanno bisogno di voi, la generazione futura, il futuro hanno bisogno di voi. Che i bambini non siano più sacrificati nel nome del dritto di violentarli.

L’onore, il buonsenso, l’interesse superiore della patria.

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