Intercettavano illegalmente un senatore Pd, due toghe indagate

Due toghe torinesi, il pm Gianfranco Colace e la giudice Lucia Minutella sono sotto indagine. La procura generale della Cassazione ha aperto un fascicolo sui due – dopo la segnalazione di Pietro Grasso – perché per tre anni, hanno intercettato l’allora senatore del Pd Stefano Esposito senza permesso. Secondo quanto riporta il Giornale, “i pm ascoltavano le conversazioni di un imprenditore, Giulio Muttoni, il re dei dei concerti sotto la Mole; ma nel giro di due o tre settimane la polizia giudiziaria aveva scoperto che fra i suoi interlocutori più assidui c’era un parlamentare: appunto Stefano Esposito, prima deputato e poi senatore, noto anche per essere un convinto sostenitore della Tav pur militando a sinistra”.

Stefano Esposito

Agli atti ci sono la bellezza di 500 conversazioni tra Muttoni ed Esposito e attenzione perché gli ascolti, appunto, sono andati avanti senza che la Procura “neppure successivamente” abbia mai richiesto “l’autorizzazione all’utilizzo delle conversazioni a Palazzo Madama. E il giudice nel corso dell’udienza preliminare ha avallato senza battere ciglio l’operato della procura. Anzi, le intercettazioni”, si legge nell’articolo, “sono diventate la prova regina per disporre il rinvio a giudizio di Esposito, oggi non più parlamentare, per una sfilza di reati: turbativa d’asta, corruzione e traffico di influenze”.

In questo caso però “sono in gioco le protezioni riservate a un parlamentare e il rispetto dell’articolo 68 della Costituzione. Quello scudo è stato fatto a pezzi”. Per questo ora la Procura generale ha messo “sotto indagine disciplinare i due magistrati che verranno sentiti dopo la pausa estiva. Contemporaneamente, il Senato ha sollevato un conflitto di attribuzione contro la procura di Torino davanti alla Consulta: l’udienza è prevista per il 21 novembre” prossimo.  www.liberoquotidiano.it

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