Roma, commessa perseguitata da uno straniero: “sarai mia moglie o ti ammazzo”

carabinieri arresto

Un incubo durato fin troppo con una serie di minacce anche attraverso i social network con account falsi. Lei, una commessa romana di 27 anni, era diventata l’ossessione per quello che era diventato il suo aguzzino, un coetaneo nato in Azerbaigian che da settimane ormai la stava perseguitando. Lui si era deciso, la voleva, nonostante i reiterati rifiuti. La voleva come moglie e le voleva far imparare la sua lingua, quella azera.

La giovane era ormai entrata in un vortice. Aveva conosciuto quel ragazzo sul posto di lavoro, lui si era finto cliente. Da lì l’ha cercata su internet, sui social e ha iniziato a scriverle. A tempestarla di messaggi anche con diversi account falsi. Poi la andava a trovare dentro e fuori il posto di lavoro, sempre contro la sua volontà.

Quel ragazzo proprio non voleva saperne di essere rifiutato. Ha rimediato il numero di telefono della ragazza e l’ha tempestata di chiamate e di messaggi vocali. “Sarai mia moglie, altrimenti ti ammazzo”, le diceva. Un incubo senza fine per la ragazza che veniva anche pedinata. Ancora di salvezza sono stati i carabinieridella stazione di Tor Bella Monaca, dove si è recata accompagnata dal suo avvocato e lì ha trovato conforto. Un porto amico.

I carabinieri hanno così indagato, messo insieme i pezzi coordinati dalla procura di Roma e lo scorso 31 luglio le investigazioni hanno prodotto i risultati. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto le indicazioni di investigatori e inquirenti emettendo la massima misura cautelare. Il ventisettenne dell’Azerbaigian è stato così arrestato e portato nel carcere di Regina Coeli per atti persecutori. www.romatoday.it