Pietro Orlandi: “nessuna fiducia nella Procura di Roma e vaticana per la scomparsa di mia sorella”

Pietro Orlandi

COMUNICATO STAMPA – CASO ORLANDI, PIETRO ORLANDI (FRATELLO DI EMANUELA): “NESSUNA FIDUCIA NELLE PROCURE DI ROMA E VATICANA RIGUARDO LA SCOMPARSA DI MIA SORELLA EMANUELA”

Non mi fido più né della Procura di Roma, né di quella vaticana. Ho consegnato loro documenti molto importanti sulla scomparsa di mia sorella, ma preferiscono indagare sulla pista familiare. È una barzelletta quello che stanno facendo. Non sembrano persone all’altezza. Il Vaticano non vuole la Commissione parlamentare. Inoltre, ho perso un amico come Andrea Purgatori, che ne avrebbe fatto parte come consulente esterno.” Queste sono le parole di Pietro Orlandi, fratello della scomparsa Emanuela Orlandi, ai microfoni di “Gazzetta ladra” su Radio Cusano Campus.

La decisione di ritirare fuori la vecchia storia di mio zio è un chiaro segnale che la macchina del fango contro di me e la mia famiglia si è messa in moto“, ha ribadito durante l’intervista il fratello di Emanuela. “C’è la volontà da parte di qualcuno in Vaticano di allontanare il più possibile qualsiasi tipo di responsabilità interna, spostando il tiro sulla mia famiglia. Il loro obiettivo è chiaro: impedire la partenza della Commissione parlamentare d’inchiesta.”

“In questi giorni”, ha continuato Pietro Orlandi, “ho perso un grande amico come Andrea Purgatori, che avrebbe fatto parte della Commissione parlamentare come consulente esterno. Lo vidi l’ultima volta il 6 giugno quando i senatori dubbiosi vollero ascoltare alcune persone per valutare il caso e Purgatori fece uno straordinario intervento mettendo a tacere coloro che ancora avevano dei dubbi ed erano contrari all’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta su Emanuela Orlandi. In particolare due senatori e lo stesso Procuratore vaticano Alessandro Diddi, che ancora oggi sta facendo di tutto per non far partire la Commissione.”

“Comunque”, ha concluso Pietro Orlandi, “sappiano che io non mi fermerò mai, andrò sempre avanti anche se dovessero ripetersi episodi intimidatori come il taglio delle gomme della mia auto o come la lettera di minacce arrivata a casa di mia madre qualche mese fa, in cui c’era scritto ‘pagherai per tutto il male che hai fatto e le cose che hai detto’. Lettera minatoria che abbiamo ricevuto dopo le mie parole su Giovanni Paolo II.”

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K