“Saluto romano alla parata del 2 giugno”, l’ultimo delirio degli ‘antifascisti’

Saluto romano alla parata del 2 giugno

Giovanni Pasero per www.secoloditalia.it – Rimbalza in queste ore sui social l’ultimo ridicolo e delirante attacco dei “sinistri” (copyright azzecatissimo di Chiara Francini) contro le forze armate e la parata del 2 giugno e un fantomatico “saluto romano”.
Un’accusa mossa durante il passaggio ai Fori Imperiali del reparto del Goi (Gruppo operativo incursori), che andrebbe liquidata con un’alzata di spalle e con una risata. Eppure, incredibile ma veri, sta montando. I “partigiani da tastiera” stanno infatti vomitando odio, insulti e sciocchezze.

I sinistri contro Mattarella: ha applaudito agli eredi della X Mas che hanno fatto il saluto romano

Il tweet che ha scatenato le polemiche è firmato da uno dei soliti profili “anonimi” che circolano sui Social. Riporta il video di pochi secondi di un momento della parata, appunto del passaggio del reparto della Marina militare del GOI. «Il grido in onore della “Decima” del GOI erede diretto della Xª Flottiglia MAS, formazione che operò al fianco dei nazisti nella repressione anti-partigiana. Responsabile di orrendi crimini di guerra, torture ed eccidi come la strage di Forno». Un’accusa ridicola dettata da profonda ignoranza che tuttavia sta allargandosi a macchia d’olio. Anzi, per usare un calembour, «a macchia d’odio». Stesso video, altro utente anonimo, un nome femminile, spara la sua fesseria, con il seguente commento:  «X flottiglia Mas affiancò i nazisti x combattere gli antifascisti. Lei Mattarella rende loro omaggio, nonostante l’ufficiale faccia il saluto romano ai componenti del governo che festanti plaudono. Lei Mattarella, il garante della Costituzione e dell’Antifascismo».

Murgia al delirio: “Capite perché La Russa sorride così tanto?”

Addirittura c’è chi prende di mira il presidente del Senato Ignazio La Russa, “reo” di aver fatto la V di vittoria mentre passava il reparto Goi della Marina. Ignoranza crassa e rossa, la loro, dato che la V di vittoria è affidato alla storia come un gesto iconico del primo ministro britannico Winston Churchill. Forse, per i “partigiani da tastiera”, sarà stato un pericoloso fascista anche lui.

Bocciati in storia la scrittrice e Paolo Berizzi

Anche Michela Murgia, su Instagram, si scatena: “Ieri alla parata militare del 2 giugno, sotto gli occhi impassibili del Presidente Mattarella, è successo anche questo. Tutto normale, perché sono anni che va avanti il processo di normalizzazione. Se il senso del video non fosse chiaro, cercate ‘X flottiglia MAS‘ su Wikipedia. Vi sarà subito chiaro perché La Russa sorrida tanto e faccia il segno della vittoria. (Ma che serve ancora per capire cosa sta accadendo?)”. In sovrimpressione al video condiviso, una didascalia suggestiva riguardo a un militare: “Entra in parata con il saluto romano“. Parole a vuoto.

Non poteva mancare Paolo Berizzi, il Van Helsing di Repubblica: il cacciatore di fascisti, che sentenzia: “Che un governo di estrema destra, strumentalizzasse in chiave  nazionalsita la parata militare del 2 giugno era immaginabile. Che applaudisse a un saluto romano in onore dei collaboratori dei nazisti è un’indecenza che macchia e disonora l’Italia e gli italiani”. Anche Berizzi è bocciato in storia.

“Un saluto militare di marcia comune a più di un corpo di armata”

«Il fatto di non capire cosa accade in un video è grave – scrive Gianluca Ongarelli – Non è un saluto romano, è un’allertativo al reparto per il saluto al PdR. La Decima cui inneggiano non è quella di Borghese ma quella che, dopo la scissione, resto fedele al Regno d’Italia. Urge ripasso di storia».

“Saluto romano? Siete ignoranti”. Berizzi, sbugiardato da un collega di Repubblica

A smontare la bufala del saluto romano ci pensa Massimiliano Coccia, collega di Berizzi a Repubblica, non certamente un “nostalgico”. «Il saluto che vedete non è un saluto romano è un saluto militare di marcia – spiega il giornalista – che consiste nell’alzare il braccio destro in modo perpendicolare (in onore al tricolore) per poi farlo scendere sulla tempia per il saluto. Non è un saluto solo di una truppa della Marina ma di più di un corpo di armata». Coccia precisa: «da antifascista credo che sia molto importante non evocare spettri inesistenti e inoltre vorrei ricordare che il Capo Supremo delle Forze Armate è Sergio Mattarella». Per poi concludere con la prova che taglia la testa al toro: «Negli scatti (facilmente reperibili su YouTube) si mettono a confronto altre parate dei decenni scorsi in cui gli stessi saluti sono eseguiti nella stessa modalità. Se tutto è fascismo – conclude il tweet del giornalista del gruppo Espresso – niente è fascismo».

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