Patto Usa, Gb e Australia: 3 sottomarini nucleari per sfidare la Cina

Albanese, Biden e Sunak a San Diego per il lancio dell'Aukus, Whitehouse
Albanese, Biden e Sunak a San Diego per il lancio dell’Aukus, Whitehouse

(https://www.today.it) – L’Australia comprerà tre sottomarini nucleari prodotti da Usa e Regno Unito, con l’opzione di acquistare altri due. Una nuova flotta che solcherà le acque nella regione dell’Indo-Pacifico nell’ambito del patto dell’Aukus, l’alleanza tra Washington, Canberra e Londra per contrastare le mire geopolitiche della Cina. Una sorta di mini Nato che ha già fatto infuriare la Francia di Emmanuel Macron (ma per ragioni strettamente commerciali).

Già, perché se oggi l’Australia è arrivata a siglare questo mega appalto, che la doterà entro il 2030 di sottomarini su cui la sua marina militare non ha alcuna esperienza (Canberra non ha neanche un comparto energetico nucleare), è anche perché si è ‘liberata’ degli accordi sottoscritti con Parigi per l’acquisto di sottomarini più convenzionali prodotti dall’industria della difesa francese.

I dissapori di Macron sembrano oggi dissolti dopo un recente incontro con il presidente Usa Joe Biden. Il quale ieri a San Diego ha potuto chiudere il primo grande colpo per il suo progetto nell’Indo-Pacifico affiancato dal premier britannico Rishi Sunak e dal primo ministro australiano Anthony Albanese. “Per più di un secolo – hanno detto in una dichiarazioni congiunta – le nostre tre nazioni sono state fianco a fianco, insieme ad altri alleati e partner, per aiutare a sostenere la pace, la stabilità e la prosperità in tutto il mondo, compreso l’Indo-Pacifico. Crediamo in un mondo che protegga la libertà e rispetti i diritti umani, lo stato di diritto, l’indipendenza degli Stati sovrani e l’ordine internazionale basato su regole”. Tutte parole che hanno chiari riferimenti: la Cina, innanzitutto, ma anche Russia, Iran e Corea del Nord, come ha specificato Sunak.

Pechino ha già contestato il progetto dell’Aukus, definendolo un “grave rischio di proliferazione nucleare” che viola i trattati internazionali. Washinghton, però, tira dritto, convinta che con le elezioni che si terranno a Taiwan il prossimo anno, la Cina possa sfruttare l’occasione per prendere il controllo dell’isola, che ritiene parte integrante del proprio territorio. Sebbene geograficamente la minaccia più vicina alla Gran Bretagna sia la Russia, data la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina lo scorso anno, i dati della difesa ritengono che la crescente minaccia emergerà dalla Cina. Londra ha giustificato la propria presenza nella nuova mini-Nato sollevando pericoli di sicurezza per l’Europa: “Se le calotte glaciali nell’Artico continueranno a sciogliersi – scrive il Guardian – ci sono preoccupazioni che la flotta navale possa iniziare a operare alle porte dell’Europa“.

Non si prevede che l’Aukus crei un effetto domino, il che significa che probabilmente rimarrà una relazione trilaterale a tre piuttosto che coinvolgere altri Paesi nel patto. Nel frattempo, bisognerà formare i militari australiani per gestire i tre, o forse cinque sottomarini nucleari. La consegna è prevista per il 2030.

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