La “scienziata” Von der Leyen rassicura i “finanzieri” sul Nucleare a Fusione

Fusione Nucleare

di Giusto Buroni – PER FAVORE!!!! In nome della Scienza, che tutti tirano in ballo quando non capiscono concetti presentati male a bella posta, prendete una posizione chiara CONTRO affermazioni come quella attribuita oggi alla Von der Leyen: “L’Europa deve continuare a investire sulla Fusione Nucleare!”. La Signora dell’Europa l’avrebbe pronunciata, con l’aria di capirne il significato, dopo avere sentito l’annuncio-stampa di un laboratorio della California che sostiene di avere finalmente “scoperto” “come ottenere dalla Fusione Nucleare PIU’ Energia di quanta non se ne spenda per “sostenere” la detta Fusione”, riproducendo sulla Terra quello che da 5 miliardi di anni avviene sul Sole: tutto “gratis” (come già dal giugno scorso hanno annunciato sul Corriere della Sera Descalzi (ENI) e Rampini), senza CO2, senza scorie né radioattività e bla, bla, bla…(“con l’acqua di mare”, insiste Descalzi e Rampini non smentisce, non dimentichiamolo!).

Cose che sentiamo (naturalmente se vogliamo ascoltare) da 70 (settanta) anni, ma più frequentemente negli ultimi due, da quando si è “scoperto” che l’Europa, per essere “verde” come promette, deve comprare energia da Paesi contro i quali potremmo entrare in guerra (e, attenzione! il nucleare, fusione o no, non cambierebbe questa situazione; altro che “acqua di mare”!)

Allora, ripeto, per favore, rivolgetevi al vostro caporedattore scientifico (ma solo se ha una decina d’anni di esperienza nel settore), soprattutto chiedetelo (di nuovo) a Rubbia, a Parisi, perfino a Rossi Albertini o a Mario Tozzi, possibilmente a scienziati seri e “indipendenti”, come Boncinelli e Odifreddi (purtroppo non me ne vengono in mente altri). Vi spiegheranno che dall’immediato dopoguerra grazie a finanziamenti pubblici sono nati via via centinaia di laboratori da molto grandi a molto piccoli per lo studio della Fusione Nucleare “calda” (oggi si parla di un miliardo di gradi, proprio da un laboratorio californiano) e forse migliaia per lo studio di quella “fredda” (a temperatura ambiente, ma da nessuno c’è stata l’evidenza scientifica di risultati positivi). Questi “esperti”, da consultare prima che siano passati da loro certi ben noti finanzieri che “scommettono” sulla Fusione, vi spiegheranno, fornendovi le date, che sempre più frequentemente ne escono annunci come quest’ultimo citato, che però cadono nel nulla quando si viene a sapere che il surplus di energia PRODOTTO è di qualche milliWattora per la durata di meno di 60 secondi, certamente ripetuti migliaia di volte all’anno, il che porta a qualche Wattora all’anno (!). I due principali e più controllabili laboratori sono (dopo il mezzo secolo di CERN) quello di ITER a Cadarache e quello del MIT di Boston e da soli assorbono miliardi di euro (pubblici) da una trentina di Paesi del mondo. Gli altri si accontentano di consistenti “briciole”, che però la Finanza Visionaria (come in Italia l’ENI) può amplificare.

Questi numerelli (letteralmente) sui prodotti ottenuti dovrebbero far capire che se sono passati ben 70 anni dall’inizio di queste ricerche ne dovranno passare altrettanti prima di avere il primo prototipo utilizzabile commercialmente, purché ci sia denaro pubblico da sprecare con lo stesso ritmo per altri 70 anni almeno; i cittadini (europei) lo spenderanno e gli investitori (Europei, Americani e a quanto pare anche Quatarini) lo intascheranno.

Bloccate questa secolare ruberia!

Giusto Buroni – ingegnere nucleare e professionista nel settore Aviazione e aerospazio

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