Censis: 5,6 milioni di italiani in povertà assoluta

rischio povertà

Il Centro Studi Investimenti Sociali (Censis) ha presentato oggi il suo 56esimo rapporto sulla situazione sociale italiana e ne emerge un quadro abbastanza cupo. Le famiglie che vivono in condizione di povertà assoluta sono più di 1,9 milioni (7,5% del totale), 5,6 milioni di persone (9,4% della popolazione: un milione di persone in più rispetto al 2019). Di queste, il 44,1% risiede nel Mezzogiorno.

A causa del caro-bollette, si stima che 355.000 aziende (8,1% delle imprese attive) potrebbero subire un grave squilibrio tra costi e ricavi. L’86,6% si colloca nel terziario, il 13,6% nel settore industriale; le criticità interessano 3,3 milioni di addetti (19,2% del totale), di cui il 74,5% nei servizi (2,5 milioni di addetti) e il 25,5% nell’industria (850.000 addetti). Se si verificassero gli esiti già osservati nelle passate ondate di crisi, sarebbero ancora una volta le microimprese a soffrire di più. Tra il 2012 e il 2020 le imprese attive si sono ridotte di 15.000 unità.

povertà UE

Dopo essersi ritrovati nel periodo pandemico al vertice della piramide dei garantiti, il ritorno improvviso e inatteso dell’inflazione ha collocato i pensionati tra coloro che sono più esposti all’erosione del potere d’acquisto. Pensando al proprio futuro, solo il 38,7% si sente con le spalle coperte sul piano economico (nel 2019 era al 68,2%). La fragilizzazione della condizione economica dei pensionati non solo rischia di mettere in crisi il welfare familiare a supporto di figli e nipoti, ma alimenta la loro paura verso alcuni rischi sociali. Il 35,2% dei pensionati si sente poco coperto in caso di malattia e necessità di ricorrere a prestazioni sanitarie, il 45,4% in caso di non autosufficienza. www.rainews.it

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