Lega propone bonus per matrimonio in chiesa: è bufera

matrimonio in chiesa

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Roma, 20 nov. (Adnkronos) – Un bonus fino a 20mila euro ripartito in cinque quote annuali, da corrispondere attraverso le detrazioni delle spese sostenute e documentate nella dichiarazione dei redditi, per chi decide di contrarre il matrimonio religioso e quindi di sposarsi in chiesa. Lo prevede una proposta di legge presentata dai deputati della Lega Domenico Furgiuele (vicecapogruppo), Simone Billi, Ingrid Bisa (segretaria della Giunta per le Autorizzazioni), Alberto Gusmeroli (presidente della commissione Attività produttive) ed Erik Pretto.

Destinatarie dell’agevolazione le coppie under 35, con cittadinanza italiana da almeno 10 anni, e con un indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 23.000 euro e a 11.500 euro a persona. Le spese detraibili connesse alla celebrazione del matrimonio religioso, che devono essere sostenute in Italia, sono fissate in un massimo di 20.000 euro e sono ripartite tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo.

– “La proposta fatta oggi dalla Lega che consentirebbe di ricevere un bonus fino a 20mila euro per chi sceglie esclusivamente il matrimonio religioso in chiesa non rispetta la Costituzione. La Costituzione prevede che l’Italia sia uno stato laico e questo lo ricordiamo sia a Salvini che al Governo. Quanto proposto è inaccettabile e irrispettoso della Costituzione, pertanto ci auguriamo che questa proposta sia cancellata altrimenti attueremo tutte le azioni possibili per evitare che la proposta passi. Si tratta di una vera e propria interferenza inaccettabile verso la laicità dello Stato, i bonus non possono discriminare tra religiosi e laici”. Lo afferma Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay Lgbt+, solidale, ambientalista, liberale.

Moretti (Pd), ‘bonus matrimonio cialtroneria della Lega’
– “Il bonus solo per chi si sposa in chiesa oltre che essere palesemente incostituzionale, denota una cialtroneria rara e l’assoluta distanza dai problemi reali del Paese”. Così su Twitter l’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti.

Paita – “Con tutto il rispetto per i credenti e per chi sceglie di unirsi con una cerimonia religiosa, siamo uno Stato laico: il bonus proposto dalla Lega di 20.000 euro per chi si sposa in Chiesa è, per essere gentili, quanto meno inopportuno”. Così su Twitter Raffaella Paita, capogruppo di Azione-Italia viva al Senato.

Calenda – “Al di là della probabile incostituzionalità, si conferma che la Lega di Salvini è letteralmente fuori controllo”. Lo scrive su Twitter Carlo Calenda, commentando la proposta di legge presentata da alcuni deputati della Lega che prevede un bonus fiscale per chi decide di sposarsi in chiesa.

Della Vedova – “La detrazione delle spese sostenute per i matrimoni solo in chiesa, proposta dalla Lega, si inserisce nel filone dei bonus per qualsiasi cosa e, di per sé, non è così originale. A qualificarla nel solco reazionario della destra sovranista è il fatto che il beneficio andrebbe riservato a italiane e italiani da almeno dieci anni (e perché donne e uomini nati e cresciuti in Italia che ottengono la cittadinanza dopo i diciott’anni dovrebbero aspettarne altri dieci per sposarsi con il bonus?) e che scelgono il matrimonio religioso, ovviamente rigorosamente etero: una perla di analfabetismo costituzionale. Insomma, meglio della fascistissima tassa sul celibato, ma ce la possiamo risparmiare”. Lo scrive su Facebook il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova.

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