Il sequestro dei superyacht dei russi ci costerà 50 milioni all’anno

yacht 'Amore vero'
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Roma, 7 nov. (askanews) – Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina una delle strategie adottate dall’Occidente per colpire Mosca, oltre alle sanzioni, sono stati i sequestri di beni appartenenti agli oligarchi russi. Tra questi hanno fatto molto rumore e titoli sui giornali i sequestri dei superyacht, anche in Italia. Dall’inizio dell’invasione le autorità italiane hanno sequestrato almeno quattro superyacht, ma queste operazioni potrebbero costare molto salato al governo o ai contribuenti. Secondo una stima di Bloomberg, la manutenzione di questi colossi del mare potrebbe valere 50 milioni all’anno.

Uno degli yacht sequestrati in Italia è, secondo gli Stati Uniti, legato al presidente russo Vladimir Putin: si tratta di una imbarcazione da 650 milioni di dollari con due eliporti e una piscina che può essere trasformata in una pista da ballo. Le autorità italiane hanno anche bloccato la barca a vela più grande del mondo, che vale 550 milioni di dollari e ha un albero maestro più alto del Big Ben e una capsula di osservazione subacquea di vetro.

Dall’inizio della guerra, i governi occidentali hanno sequestrato più di 10 superyacht collegati ai magnati russi. Le navi valgono almeno quattro miliardi di dollari, secondo Bloomberg.Mantenere una di queste imbarcazioni in buono stato durante la navigazione può costare dal 10% al 15% del valore ogni anno, se è in porto il costo scende al 3%. Ma anche utilizzando questa stima al ribasso, avverte Bloomber, i governi statunitense e italiano pagheranno più di 50 milioni di dollari all’anno per mantenere le loro flotte di megayacht squestrati.

Tra gli yacht più grandi sequestrati dagli Stati uniti c’è Amadea, che, secondo Washington, appartiene al miliardario Suleyman Kerimov. Normalmente per gestire l’imbarcazione servono 33 persone, adesso, in porto, almeno la metà tra ingegneri, addetti al ponte, equipaggio a disposizione in caso di fuoriuscite di carburante o incendi. Inoltre, le tasse per la permanenza nel porto di san Diego per qualsiasi nave sequestrata sono pari a 1.000 dollari al giorno, fino ad ora 120.000 dollari che su base annuale saranno circa 10 milioni di dollari.Utilizzando società offshore registrate in paradisi fiscali come le Bermuda o le Isole Cayman, i miliardari russi hanno acquistato alcune delle barche più grandi del mondo, con cinema, hammam, piscine riscaldate, piscine con trampolino e bar. Alcuni sono così grandi che nemmeno la parola “superyacht” va bene, sono spesso chiamati megayacht o gigayacht e, secondo SuperYacht Times, dei 153 esistenti, i russi ne possiedono di più, circa 30.

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