“Nelle carceri romene c’è la tortura”, Cassazione annulla estradizione a trafficante di droga

giustizia

Nella carceri rumene utilizzano la tortura della “falaka”, cioè percuotono le piante dei piedi con dei bastoni. Una pratica che equivale alla tortura e che impedisce l’estradizione dall’Italia.
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di un cittadino rumeno di 32 anni contro la decisione di consegna all’autorità giudiziaria in esecuzione del mandato di arresto europeo emesso dal Tribunale di Alba in relazione alla sentenza di condanna alla pena di 5 anni e 10 mesi di reclusione per i reati di partecipazione ad associazione dedita al traffico di stupefacenti.

I giudici hanno ritenuto non compatibili con i diritti umani le condizioni di detenzione particolarmente negative delle carceri rumene, sia in relazione allo spazio vitale assegnato ai detenuti sia alle condizioni fatiscenti delle carceri e alle denunce di maltrattamenti fisici subite dai detenuti sottoposti a vere e proprie torture fisiche.

In particolare nel carcere del distretto giudiziario che ha richiesto la consegna dell’uomo, sono state presentate “denunce credibili di numerose persone ripetutamente percosse sulla pianta dei piedi, metodo di tortura conosciuto con il nome di falaka”.

Ne consegue l’annullamento dell’ordine di consegna e il rinvio ad una nuova decisione da parte dei giudici della Corte d’appello di Perugia.  www.perugiatoday.it

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