SALVIAMO L’ITALIA E LA NOSTRA UMANITA’

Alessandra Chiavegatti

di Alessandra Chiavegatti – Personalmente e sinceramente, penso che dopo questi due anni abbiamo tutti gli elementi per renderci conto di come il sistema di valori su cui si fonda la nostra Costituzione sia totalmente stravolto.

Molti, anche giovani, hanno dato la vita per consentirci di costruire un Paese libero, in cui la Sovranità appartiene al Popolo, in cui l’uomo è al centro; in questo senso l’art.3 2°c Cost. recita : la Repubblica ha il compito di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana”; si voleva infatti garantire ad ogni uomo la possibilità di formare ed esprimere la propria personalità sia come singolo sia nelle formazioni sociali, perché i costituenti sapevano bene che ogni uomo è un essere unico, che va quindi riconosciuto nella sua individualità “senza distinzioni di lingua sesso razza, religione, opinioni, condizioni personali e sociali”, ma è anche un essere sociale, e quindi ha bisogno degli altri per realizzarsi appieno.

E questo non viene dimenticato mai, perché la nostra Costituzione è tutto un bilanciamento tra esigenze del singolo ed esigenze della comunità che non è altro da lui, proprio perché questa società che stava nell’idea dei costituenti voleva essere l’espressione attiva di un popolo in evoluzione, tant’è vero che all’art.2 si parla di “effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica economica e sociale del Paese” e all’art. 4, dopo aver riconosciuto il diritto al lavoro per tutti (perché senza autonomia economica non ci può essere vera libertà), si dice anche, al 2 comma, che “ognuno ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Sono parole bellissime che mi commuovo quasi a ripetere, ma i nostri Padri Costituenti erano sicuramente persone illuminate che avevano un’idea alta dello Stato come una comunità viva al servizio del Popolo, basata su dei valori profondi che sono il portato di una civiltà millenaria, e avevano in mente un Popolo fatto di persone cui era data la possibilità di esprimersi, di crescere, di evolvere e di collaborare per il bene di tutti.

Una società sana in cui i diritti fondamentali sono definiti “inviolabili”, una Repubblica che promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca, in cui l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento, in cui la libertà personale è inviolabile, in cui ognuno ha il diritto di manifestare il proprio pensiero in qualsiasi forma, in cui la stampa è libera e ogni forma di comunicazione è inviolabile, in cui l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, libertà e dignità umana. E analogamente la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge che ne determina i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti, laddove è esplicitato che possono essere riservate originariamente o trasferite mediante esproprio allo Stato, ad enti pubblici o comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese che si riferiscano a servizi pubblici essenziali, a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale. Anche qui una costante attenzione a bilanciare esigenze di libertà individuale ed interesse collettivo.

La Costituzione delinea anche la nostra Repubblica come un Paese che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Un paese in cui la politica dovrebbe esprimere le volontà dei cittadini attraverso un Parlamento di eletti che legifera e un Governo rappresentativo della maggioranza, in cui il Presidente della Repubblica dovrebbe essere come un padre per i cittadini, dovrebbe tutelarli e vegliare sulla Costituzione, infatti non a caso è a capo dell’organo di autogoverno della magistratura, la quale a sua volta dovrebbe sanzionare la violazione delle leggi nel rispetto della gerarchia delle stesse, e quindi a partire dalla Costituzione.

E invece che in Stato ci ritroviamo?

In uno Stato in cui il Popolo non è più Sovrano, in cui il Parlamento non legifera più e siamo in balia di personaggi che non agiscono certo avendo a cuore il bene dei cittadini e del nostro Paese ma sono asserviti agli interessi finanziari, economici e di potere di un gruppo ristretto di famiglie e di lobbies che prima hanno creato debiti colossali con la cosiddetta “finanza creativa” e ora ci vogliono affossare, “strozzinare” e distruggere perché, a loro dire, siamo troppi, molti dei quali inutili, e l’aver spremuto all’inverosimile le risorse senza alcun rispetto le ha rese insufficienti per poter mantenere uno stile di vita creato da un neoliberismo sfrenato, oltre a generare un inquinamento tale da mettere a rischio la sopravvivenza del pianeta (emergenza climatica).

Certo che il consumismo da cui ci siamo lasciati attrarre, se ci evolviamo un poco, capiamo che ha bisogno di un freno, perché le risorse non sono infinite, perché è insensato e non ci rende felici: il cosiddetto progresso, che avrebbe dovuto condurci a un miglioramento della qualità della vita, in realtà ci ha trasformato in macchine da produzione e da consumo totalmente assorbite nella frenesia di ritmi imposti e forsennati, privandoci perlopiù di quelle gioie semplici che però corrispondono anche alle nostre esigenze più profonde. Per un attimo, fermandoci con il primo lookdown, ce ne siamo resi conto. Ed è stato per certi versi anche bello e soprattutto illuminante fermare l’ingranaggio. Salvo poi realizzare, man mano in modo sempre più chiaro, quel che stava accadendo. Ovvero che ci sono scienziati finanziati per fare esperimenti in cui si potenziano i virus per renderli sempre più aggressivi e letali, che è palese che la Sars Cov 2 è stata creata in uno di questi laboratori, che hanno lasciato morire tante gente imponendo cure sbagliate con dei protocolli assurdi che hanno continuato a mantenere scaricandosi la responsabilità con un “erano solo raccomandazioni”, disincentivando in prima battuta le autopsie affinchè non si potesse comprendere l’eziopatogenesi della malattia e poi cercando di impedire che i medici curassero in scienza e coscienza, fedeli al loro giuramento, denigrando in tutti i modi quelli che lo facevano perché si doveva creare un allarme assoluto e mondiale e dimostrare che la Covid non era curabile. Questo per consentire di approvare in emergenza i sieri genici già pronti (chiamandoli “vaccini” dopo averne modificato la definizione) dando il via a sperimentazioni di massa finalizzate ad indebolire gli individui rendendoli malati cronici da curare e vaccinare in continuazione per alimentare le casse delle case farmaceutiche e per renderli dei soldatini obbedienti con il ricatto del lavoro e della partecipazione e approvazione sociale.

Hanno obbligato tutte le categorie di personale pubblico di un certo livello (a partire dai medici e dai sanitari tutti, dagli insegnanti, dalle forze dell’ordine, e anche i magistrati) a fare questi maledetti sieri – e questo non per ragioni sanitarie ma per tastare il loro livello di adesione al programma, poi hanno imposto l’obbligo agli ultracinquantenni perché quella classe di età troppo ribelle. Hanno interdetto dal lavoro e dalla vita sociale chi non aderiva perché le persone che non si piegano alle loro logiche assurde non possono stare in posti chiave del sistema. E che questa fosse la ratio del mancato adempimento dell’obbligo lo conferma la disciplina dei “guariti”, cui viene comunque richiesta la vaccinazione con qualche dose, anche se persino nella legge del 2017 sulle vaccinazioni si afferma che contrarre il virus equivale ad immunizzarsi.

Se uno ragiona con la propria testa non può non capire che questi pseudo vaccini propinati in più dosi a tutti nonostante non proteggessero dall’infezione (perché questa era la giustificazione dell’obbligo scritto nelle norme) senza consentire esami preclinici (i medici che li prescrivevano come quelli che li esentavano sono stati puniti disciplinarmente) non rispondono a criteri di tutela della salute.
Basta guardare quanti soggetti sono stati danneggiati in modo grave (sono stata sabato al convegno del Comitato Ascoltami a Milano ed ho sentito – ma non è una novità per me – storie terribili di persone che si sono inoculate perché veniva loro chiesto di farlo, ingannate sull’ efficacia e sicurezza dei sieri e che si sono ritrovate malate, abbandonate a sé stesse e soprattutto non credute e non curate) o guardare all’incremento indecente di morti improvvise, ugualmente tenute nascoste e negate nella correlazione. Così come vengono ignorati tutti gli articoli scientifici pubblicati da un anno e mezzo a questa parte sugli effetti negativi di questi sieri o le stesse testimonianze dei medici su quanto riscontrato sui loro pazienti, così come le tabelle dei contagiati, ricoverati e morti di covid,
in cui per mantenere almeno a prima vista un certo impatto su chi legge, hanno incluso nella categoria dei “non vaccinati” tutti quelli che hanno fatto una o due dosi (e non sono pochi), considerata la brevità della durata dell’efficacia immunizzante dei sieri anche sulla malattia (sempre diagnosticata con il metodo dei tamponi PCR, sulla cui affidabilità tanto si è discusso).

Chi utilizza la sua capacità di discernimento senza farsi condizionare dalla propaganda non può non capire che stiamo in un mondo rovesciato dove regna sovrana la menzogna più bieca perché fa leva sull’emotività, sulla paura e gioca con la pelle delle persone, persino dei bambini, dove la scienza è stata trasformata in un dogma di comodo, in cui chi ci governa ci riempie di balle – complici i mezzi di informazione che sono perlopiù pagati e corrotti – e in nome del nostro bene e di valori quali la salute universale, la democrazia, l’inclusione, la pace sta cercando di spazzare via secoli di conquiste sociali e culturali, vanificando ciò per cui tanti si sono battuti, sostituendo gradualmente un pensiero unico e manipolato al pensiero critico e libero di chi ha ancora il coraggio di pensare con la propria testa.

Così la salute non è più una condizione innata di partenza ma va guadagnata a suon di vaccini, la libertà di pensiero è tutelata nella misura in cui si conforma, tanto che in questi due anni chi ha osato sollevare dubbi contro la narrazione ufficiale è stato emarginato, screditato, attaccato. Ed ora
hanno sottoscritto a livello europeo un “Codice rafforzato contro la disinformazione”, laddove i 34 firmatari sono grandi piattaforme on line (tra cui Google, Meta, Tik tok e altri) che hanno recepito gli orientamenti della Commissione europea, nel senso di: -garantire che chi fornisce un’informazione non ritenuta veritiera (leggi: scomoda) non possa usufruire di introiti pubblicitari; – rendere “trasparente” quella che chiamano “pubblicità politica” e i relativi sponsor (leggasi: controllando chi sta creando nuove forze che ambiscano a presentarsi alle elezioni); – costituire un “Centro dell’informazione” ed una task force permanente presieduta dalla Commissione che verifichi tutto quanto viene diffuso on line al fine di stigmatizzare ciò che non segue il pensiero unico; – riconoscere ai cosiddetti fact checkers poteri più penetranti nell’accedere ai dati inseriti nelle piattaforme con connesso riconoscimento economico.

Si legge infatti nella nota diffusa sul sito dell’Unione europea: “Gli utenti saranno meglio protetti dalla disinformazione attraverso strumenti avanzati per riconoscere, comprendere e segnalare la disinformazione, per accedere a fonti autorevoli e attraverso iniziative di alfabetizzazione mediatica”. E già quest’ultima espressione la dice lunga su quale sia la considerazione degli utenti, che devono essere guidati come bambini alle fonti giuste, come degli analfabeti privi di senso critico.

In questi due anni abbiamo già in buona parte sperimentato come questo servizio abbia operato (infatti il nuovo codice costituisce un semplice rafforzamento di quello creato nel 2018) e penso tutti abbiamo potuto verificare come in molti casi siano state indicate come fakes news o “prive di contesto” notizie che semplicemente non corrispondevano alla versione ufficiale.

L’informazione e le scelte governative vanno talmente al contrario, che un guerrafondaio servo dei poteri forti mondiali diventa una vittima da sostenere, così come dei battaglioni di nazisti sanguinari finiscono per essere sovvenzionati con l’invio di armi perché “noi difendiamo la democrazia”.

Ma quale modello di democrazia vuole esportare la Nato che sottobanco finanzia gli esperimenti sul guadagno di funzione in Cina e nei paesi dell’ex Unione Sovietica perché negli Usa sono vietati?
Per inciso: il 16 giugno è stata pubblicata una legge in base alla quale lo Stato italiano ha offerto gratuitamente a Trieste una sede di 8000 mq per la nascita del “Centro Internazionale per l’ingegneria genetica e la biotecnologia” (ICGEB) – il quale ha avuto un ruolo importante durante la pandemia da SARS-COV-2 e risulta essere un attore strategico per l’Agenda 2030 – sostenendolo con 10.000.000 di euro l’anno e facendosi carico di tutte le spese, garantendo altresì l’immunità a tutto il suo personale. Formalmente lo stesso è un progetto speciale dell’«Agenzia specializzata delle Nazioni Unite che promuove lo sviluppo industriale per la riduzione della povertà, la globalizzazione inclusiva e la sostenibilità ambientale», ma stiamo vedendo come quanto attuato da questi organismi – di cui fanno parte anche gruppi privati, banche e lobbies di vario genere – non realizzi affatto gli ideali proclamati. La circostanza stessa dell’immunità generale offerta a tutti i partecipanti del progetto ICGEB appare sintomatica di scarsa trasparenza.

Quale salute globale può mai promuovere un OMS finanziato all’80 % da associazioni filantropiche e da banche che di filantropico non hanno nulla, che consente che i brevetti degli pseudo vaccini impediscano a organismi indipendenti di verificarne i contenuti, quando gli organi di controllo come FDA ed EMA sono parimenti finanziati dalle case farmaceutiche, se non diretti da personaggi in conflitto di interesse o corrotti? E che affidamento può dare un’Unione europea i cui massimi rappresentanti partecipano entusiasti al World Economic Forum di Davos dove le strategie per la salute globale sono presentate dal CEO di Pfizer e Gates preannuncia una nuova pandemia ben più temibile della precedente? Con una Commissione che ha continuato ad acquistare imperterrita milioni dei cd. “vaccini” tenendo segretati i contratti ai suoi stessi parlamentari, senza avere nemmeno il coraggio di nominare chiaramente nelle autorizzazioni condizionate le norme che venivano di fatto applicate perché sono vergognose, visto che in nome dell’emergenza (costruita ad arte) hanno consentito deroghe al rischio ambientale e alle discipline precedentemente adottate in tema di terapie geniche e OGM per aprire la strada a sperimentazioni assolutamente azzardate.

Dico questo perchè AIFA, nel provvedimento che consegue al rinnovo dell’autorizzazione condizionata, si è lascia scappare il riferimento al regolamento sulle terapie geniche n. 1394/2007 modificato nel 2019.

Parliamo di un’Unione europea che ha come obiettivo primario l’implementazione dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e la Transizione Digitale -vedasi Agenda digitale 2030 – nell’ottica di realizzare un’interazione sempre maggiore tra corpo umano e nuove tecnologie, con la possibilità di creare anche interazioni dall’esterno e con il fine nemmeno tanto occulto di pervenire ad un controllo sempre maggiore di tutti gli aspetti della vita delle persone.

A questo è diretto tutto il sistema del green pass, che dai dati sanitari si estende man mano a quelli finanziari, economici e non solo (in linea con questi obiettivi era pubblicizzato sul Corriere della sera on line di questi giorni un microchip impiantabile in 10 minuti per pagare tutto con la mano). E anche in quest’ottica, a mio avviso, va letto pure il decreto legge n. 36 del 30.04.22 per la creazione della società “3I” che vuole accorpare INPS INAIL e ISTAT in un’unica società per azioni a partecipazione pubblica e che si situerà sotto il controllo diretto della Presidenza del Consiglio con Presidente un soggetto nominato dal Presidente del Consiglio o dal Ministro della Transizione ecologica.

Cosi anche i nostri dati su lavoro, redditi, stili di vita e per le imprese bilanci e fatturati e tanto altro, raccolti da un organismo indipendente con il vincolo di segretezza sotto il profilo individuale, saranno a disposizione per essere catalogati e manipolati. Raccolti a fini statistici e utilizzati per altre finalità.
E le nostre pensioni, affidati a una società per azioni, che fine faranno? Perché non se ne parla? E dove sono i sindacati?

Con un Governo che diminuisce le risorse sanitarie anziché aumentarle e sostituisce i nostri primari e medici di esperienza con quelli ucraini – senza però pretendere che pure loro si vaccinino – o con specializzandi pagati profumatamente perché non si facciano domande e obbediscano senza creare problemi, ovvero che recluta medici di Pronto soccorso attraverso cooperative che non si sa da chi siano rette; un Governo che non ha nessun rispetto per le nuove generazioni, che non solo vaccina alla cieca ma condanna anche a stare a scuola con delle inutili e dannose mascherine (e su questa pericolosità ci sono molteplici studi internazionali, tra cui uno italiano che dimostra come con l’utilizzo di tali dispositivi l’anidride carbonica respirata sia di molto superiore ai livelli consentiti, 10 volte con la chirurgica e 20 volte con la FFP2, con una serie di conseguenze a livello respiratorio ma anche neurologico, cognitivo e psicologico importanti, mentre AIFA non ha saputo nemmeno produrre un documento sui rapporti costi/benefici), così sostituendo la spensieratezza, la fantasia e il desiderio di giocare e di relazionarsi con il terrore di ammalarsi, instillando la convinzione che l’altro non è un mondo da scoprire ma un potenziale nemico, creando la fobia del contatto; cercando di togliere ai ragazzi la fiducia nel futuro, oscurandone i sogni, ricattandoli per poter stare con gli amici o fare sport; un Governo che lavora da tempo per sopprimere l’insegnamento della storia, dei classici e di tutto ciò che non è funzionale ad un’applicazione concreta sempre più settoriale, quando senza radici non possiamo comprendere chi siamo e da dove veniamo, perché servono delle radici profonde per affondarle nella terra e crescere solidi, per capire che l’animo umano non cambia nei secoli e per imparare tutte le lezioni che la storia del genere umano può offrirci, cercando di non ripeterne gli errori.

Un Governo che se ne frega della nostra economia e non si preoccupa se i prezzi dei servizi pubblici raddoppiano al punto da costringere migliaia di aziende a chiudere, o se rischiamo di restare senza risorse primarie perché per il Presidente del Consiglio è prioritario inviare armi a uno come Zelenski, con il pretesto dei diritti violati dalla Russia (laddove quelle povere popolazioni sono solo una pedina utilizzata per scopi del tutto avulsi dalle loro vite e dalle loro sofferenze), senza calcolare le conseguenze devastanti che una tale presa di posizione potrebbe comportare per la nostra nazione in cui ci sono due basi militari con testate nucleari americane, senza contare le conseguenze alimentari, industriali ed economiche, con il rischio per migliaia di persone di perdere il lavoro e con esso la loro capacità di far fronte ai debiti assunti (si pensi ai mutui per le case).

Questo perché l’obiettivo occulto è svendere il nostro Paese in modo che altri possano invaderlo ed appropriarsene (così gli appartenenti alle lobbies citate e i grandi gruppi finanziari, le banche, acquistando gli immobili di cui i privati non riusciranno a pagare i mutui o ad adeguarli, come richiesto dalle nuove normative) ovvero per consentire alle multinazionali di prendere il posto delle tante piccole e medie aziende che hanno reso grande il made in Italy nel mondo, perché l’Italia ha sempre fatto gola a tanti, per la sua varietà di bellezze artistiche e naturali, il suo clima, la sua storia, l’intraprendenza e la creatività della sua gente che l’ha reso un Paese unico e speciale.

Se non ci svegliamo e non svegliamo quanta più gente possibile, presto reciteremo il requiem dell’Italia che i nostri nonni e i nostri padri hanno costruito con tanto amore; non solo, ma reciteremo il requiem della nostra civiltà e dei suoi valori, perché con il mito della tecnologia, del progresso e del globalismo si vuole distruggere l’identità dei popoli e la specificità dell’individuo, creando nelle persone sempre più confusione e smarrimento, superficialità e indifferenza.

In un farneticante delirio di onnipotenza questi scellerati si vogliono sostituire a Dio creando artificialmente nelle loro menti malate un uomo perfetto (secondo i loro criteri) e immortale (perché da qui nasce il transumanesimo), nel rifiuto di quello che è imprescindibile nell’umano ovvero l’esistenza di un limite e di un ciclo di nascita, crescita, invecchiamento, almeno dei corpi, e morte.
Si vuole andare nella direzione di un uomo perfetto come prestazioni ma sempre più robotizzato e disumanizzato: uomini e donne di un genere unico e indifferenziato, sempre più distanti tra loro ma illusoriamente uniti in un mondo virtuale (quello del Metaverso) dove tutto è condiviso ma di fatto anche tutto omologato, controllato e artefatto, in cui l’uomo è solo, separato dagli altri e separato da Dio.

E allora, per opporsi a questo attacco senza precedenti all’umanità, occorre da un lato lavorare il più possibile su noi stessi ed offrire la nostra versione migliore superando l’individualismo ed eventuali protagonismi, cercando invece i punti di contatto con tutti coloro che stanno combattendo questa battaglia nella consapevolezza che occorre l’impegno di ciascuno per ribaltare totalmente i piani e riportare la verità dove regna la menzogna, l’autenticità e l’integrità al posto di una falsa apparenza e di un opportunismo imperante, quando non una vera e propria corruzione; lasciandoci guidare dalla serenità interiore, dalla forza d’animo e dal coraggio che dobbiamo instillare al posto della paura, dell’indifferenza o del senso di impotenza anche in chi si è perso, risvegliando quante più coscienze possibili.

Perché non possiamo restare a guardare e solo unendo le forze di tutti e collaborando in modo costruttivo, disinteressato e leale, confidando nell’aiuto di Dio – perché chi segue il Bene non può che esserne supportato – possiamo pensare di sconfiggere insieme questo piano criminale che sta ammorbando il nostro Paese e le nostre vite.

Alessandra Chiavegatti

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