“Annusa Valentina Nappi” al museo di Casoria. Sgarbi: “due cosette alla Nappi”

Valentina Nappi

di Vittorio Sgarbi – Io non sono mai stato messo alle strette da nessuno, e rispondo serenamente a una sconosciuta pornostar che esprime pensieri e polemiche, nel disperato tentativo di farsi conoscere, salendo su una cattedra che si è data da sola.
A quello che mostra di sé, ragiona con i piedi.
Che porge ad annusare a masochisti che approfittano del suo desiderio di non essere una persona ma un oggetto. (Qui le immagini della pornostar annusata in pubblico, ndr)

Io non ho mai definito la Nappi una pornostar. Non ne ha i requisiti.
Ho solo lodato l’iniziativa del direttore del Cam, Manfredi, per far parlare del suo museo.
Apprendo ora che la Nappi si attribuisce l’idea; e, se è così, dimostrando che ,alla vana ricerca di un museo da profanare, si è accontentata del non museo di Manfredi a Casoria. Un palcoscenico adatto alla sua dimensione. Altro non ne avrà.

Nel suo conformismo, misura il suo merito non sulla realtà ma sui dati dei social.
Non potendo misurarsi, lei piccola e brutta, con Vittoria Risi, si nasconde dietro i “portali di settore”. Non le interessa la vita, ma le visualizzazioni.
Naturalmente annaspa, nel tentativo di distinguere la sua inconsistente e pedestre proposta dal manifesto estetico e politico della Abramovich.

Dalla sua cattedra sull’anello del cesso e dai suoi titoli in fellatio ci spiega cos’è il Rinascimento, mostrando una cupa ignoranza.
Il Rinascimento non è “essenzialmente platonico”, è “anche” platonico.
Come fanno gli ignoranti, si riempie la bocca di nomi. Ha bisogno di citare Kantor e Leibniz, mai letti.
Provi a parlare come fa i pompini. E dica al suo ghostwriter che, diversamente da lei, che nessuno conosce e non conosce nessuno, io ho frequentato Borges e ne sono stato amico. Borges si sarebbe compiaciuto di essere cieco per non vederla.

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