Covid, Speranza: “Green pass revocato per chi risulta positivo”

Speranza Stato di emergenza

Green pass revocato per chi risulterà positivo al coronavirus. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza rispondendo al Question time alla Camera e ricordando che per questi casi “il Dpcm 17 giugno 2021 ha previsto la possibilità della revoca delle certificazioni verdi, precedentemente rilasciate, per il periodo della malattia”. “Resta evidente – ha spiegato il ministro – che chi è stato identificato come caso positivo a Sars-Cov-2 è sempre soggetto all’obbligo di legge dell’isolamento fiduciario e deve essere conseguentemente esclusa a rigore la possibilità di utilizzo del Green pass se il titolare è causa di possibile contagio”.

Green pass revocato con segnalazione

Speranza ha inoltre annunciato che “è in corso di approfondimento con le Regioni la possibilità di prevedere una doppia opzione di revoca con segnalazione del medico ovvero attraverso il flusso dei tamponi molecolari positivi”.

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I Green pass scaricati a questa mattina alle 7 “sono stati oltre 122 milioni”, ha aggiunto poi il ministro, ricordando che il Green pass “è un pezzo fondamentale della strategia del nostro governo perché consente di rendere più sicuri i luoghi dove si applica e perché oggettivamente ha costituito un incentivo alla vaccinazione”.

“Il Governo intende avviare un percorso di approfondimento con gli organi tecnico-scientifici competenti, compreso il Comitato tecnico scientifico” per l’emergenza coronavirus, “onde acclarare se, alla luce degli studi più recenti, vi siano le condizioni per valutare diversamente la validità del certificato verde rilasciato ai guariti” da Covid-19, ha quindi aggiunto.

(Malgrado i guariti siano immuni per sempre, ndr) “La normativa vigente prevede che la durata di validità del Green pass per i guariti è di 6 mesi, per i vaccinati di 12 mesi”, ha ricordato Speranza, sottolineando che fra i guariti “l’osservazione scientifica ha evidenziato una risposta immunitaria diversa rispetto ai soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale, fra i quali deve ritenersi compreso il caso del guarito cui entro 6 mesi viene somministrata una dose di vaccino. La guarigione con la somministrazione di una dose viene dunque equiparata alla vaccinazione, con conseguente validità della certificazione verde di 12 mesi a partire dalla somministrazione della dose”.

“Voglio rammentare – ha aggiunto il ministro – che il regolamento europeo numero 953 del 2021 ha stabilito che i certificati di guarigione possono avere una durata massima di 180 giorni dal primo test molecolare positivo”. Quindi il Governo, nel valutare eventuali modifiche rispetto alla validità del Green pass per i guariti, lo farà “ferma restando la verifica di compatibilità di tale opzione” tanto “con il regolamento europeo menzionato, quanto ai fini della mobilità transfrontaliera”, ha puntualizzato Speranza.  ADNKRONOS

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