Mons. Viganò: “Deep State e Deep Church vanno a braccetto”

TRADITIONIS CUSTODES: questo è l’incipit del documento con il quale
Francesco cancella d’imperio il precedente Motu Proprio Summorum
Pontificum di Benedetto XVI. Non sarà sfuggito il tono quasi
canzonatorio della ampollosa citazione di Lumen gentium: proprio nel
momento in cui Bergoglio riconosce i Vescovi come custodi della
Tradizione, chiede loro di impedirne l’espressione orante più alta e
sacra.

Chi cerca di trovare nelle pieghe del testo un qualche
escamotage per aggirarlo sappia che la bozza fatta pervenire alla
Congregazione per la Dottrina della Fede per la revisione era
estremamente più drastica del testo finale: una conferma, se mai ve ne
fosse stato bisogno, che non sono state necessarie particolari
pressioni da parte dei nemici storici della Liturgia tridentina – ad
iniziare dagli eruditi del Sant’Anselmo – per convincere Sua Santità a
cimentarsi in ciò che gli riesce meglio: demolire. Ubi solitudinem
faciunt, pacem appellant.  (video di Visione TV)

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