Giustizia, Csm contro Cartabia: la riforma lede la Costituzione

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Riforma della giustizia: Csm contro Cartabia. Dal Csm arriva una prima bocciatura della norma sulla improcedibilita’ contenuta nella riforma della prescrizione approvata dal governo. La Sesta Commissione ha approvato a larga maggioranza, con 4 voti a favore e 2 astensioni, un parere nettamente contrario. “Riteniamo negativo l’impatto della norma” , dice il presidente della Commissione Fulvio Gigliotti, perche’ comporta “l’impossibilita’ di chiudere un gran numero di processi”.

Non solo: secondo la Commissione “la disciplina non si coordina con alcuni principi dell’ordinamento come l’obbligatorieta’ dell’azione penale e la ragionevole durata del processo”.

Csm contro Cartabia

Il problema centrale e’ il termine di due anni entro il quale va celebrato il processo di appello, oltre il quale scatta la tagliola della improcedibilita’: “non e’ sostenibile in termini fattuali in una serie di realta’ territoriali, dove il dato medio e’ ben superiore ai 2 anni, ed arriva sino a 4-5 anni”, spiega Gigliotti. Il che significa che con la nuova norma “si impedisce la trattazione di un gran numero di processi”.

Restano anche i problemi di sistema, perche’ la nuova disciplina mal si concilierebbe anche con un altro principio dell’ordinamento: quello della ragionevolezza. Il parere dovrebbe essere discusso dal plenum la prossima settimana, forse mercoledi’ prossimo.

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“L’allarme lanciato dai pm antimafia e’ un richiamo su cui bisogna metterci attenzione”. Lo ha detto il vicepresidente del Csm David Ermini, ospite di ‘Radio anch’io’, commentando i rilievi alla riforma della prescrizione, contenuta negli emendamenti del governo al ddl penale, formulati martedi’ scorso in audizione alla Camera, dal capo della procura di Catanzaro Nicola Gratteri e dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho.  affaritaliani.it

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