Covid, la truffa dei tamponi che altera i dati sull’epidemia

tamponi

LA TRUFFA DEI TAMPONI CHE ALTERANO LA VERITA’ E CHE VEDRA’ VARCARE LA SOGLIA DI TRIBUNALI (E SPERIAMO PURE LA SOGLIA DEL CARCERE) A MOLTI AMMINISTRATORI DI REGIONE E DI AZIENDE SANITARIE LOCALI

Premessa: Il test Corman-Drosten, che prende il nome di Christian Drosten e Victor Corman- i due medici autori del test diagnostico del Covid 19, lo studio teorico su cui si basa la metodologia diagnostica ufficiale del Covid 19 – è utilizzato nella maggior parte dei laboratori di analisi pubblici e privati in Europa e in USA.
Si tratta dell’esame diagnostico su cui si basano i dati ufficiali diffusi dai governi e dai media di tutto il mondo sulla diffusione del Covid 19 e, di conseguenza, è anche la base scientifico-giuridica dei lockdown e delle restrizioni alle nostre libertà fondamentali.

Che cosa sono i cicli di amplificazione?
Secondo la richiesta di ritiro dello studio, l’errore cruciale numero 3 del Corman Drosten è che il numero dei cicli di amplificazione dovrebbe essere inferiore a 35 (25-30).
Nella Reazione a catena della Polimerasi, il valore Ct (Cycle Threshold) è il numero di cicli di amplificazione necessari per individuare il virus (e dichiarare il soggetto positivo).
In pratica Ct è il valore-soglia dei cicli necessari per l’individuazione del virus (In inglese: Cycle Threshold).
Maggiore è il numero di cicli di amplificazione e più approfondito e accurato è l’esame diagnostico.

Detta e letta così parrebbe cosa buona e giusta e invece non lo è affatto perché è proprio questo uno dei principali errori del metodo diagnostico Corman-Drosten: il fatto di avere previsto un numero di cicli troppo elevato per la rilevazione del virus.

Che cosa significa questo?
In caso di rilevazione del virus, se la soglia di amplificazione dei cicli è maggiore di 35 (e ci sono prove documentali che i cicli di amplificazione arrivino addirittura a 41) i segnali rilevati non sono associabili a un virus infettivo, come è stato determinato dagli studi sulla cultura cellulare del virus. Se qualcuno viene testato con la PCR come positivo con una soglia di 35 cicli o maggiore, (come nella maggior parte dei laboratori in Europa e USA) la probabilità che questa persona sia infetta è inferiore al 3% perciò la probabilità che suddetto risultato sia un falso positivo è del 97%.

Per riassumere, i buchi fatali del test PCR Corman Drosten sono questi:

  1. Non è un test specifico, dovuto ad un’erronea strutturazione del primer

  2. produce risultati variabili per non dire arbitrari

  3. Non riesce a distinguere tra il virus integro e i frammenti di questo

  4. Non riesce a distinguere il positivo dal negativo

  5. Non ha una procedura operativa standard

  6. Non è stato peer-reviewed

Informazioni tratte da https://titanicitalia.blogspot.com

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