Palamara, scomparso audio della cena con Pignatone

Palamara e Pignatone

Palamara, durante la cena per festeggiare la pensione del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone aveva il cellulare e fece delle telefonate regolarmente registrate

di Anna Maria Greco – Il mistero del trojan a singhiozzo aggiunge suspence al caso Palamara. Succede che il dispositivo inoculato dalla Guardia di Finanza nel cellulare dell’ex presidente dell’Anm registri molto, ma improvvisamente taccia in momenti particolarmente delicati.

Uno di questi è la cena per festeggiare la pensione del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, cui Palamara partecipò con altri importanti ospiti. Era la sera del 9 maggio 2019, al ristorante Mamma Angelina di viale Somalia e finora nulla è emerso di quel che si disse, a causa di un errore di programmazione oraria, secondo il Gico.

Ora, invece, emerge clamorosamente che il trojan sarebbe stato acceso, anche se agli atti della procura di Perugia non risulta il relativo file audio.
Questo, almeno, sostiene la consulenza di oltre 600 pagine della difesa del giudice Cosimo Ferri, ex sottosegretario alla Giustizia, ora deputato di Italia viva, accusato dai pm perugini di aver partecipato con Palamara ai traffici correntizi sulle nomine al Csm e sotto processo alla Sezione disciplinare del Csm.

Palamara durante la cena aveva il cellulare

Come riporta Il Riformista, per i due consulenti tecnici altamente specializzati interpellati da Ferri il trojan era correttamente acceso durante la cena, perché è impossibile che sia avvenuto il cambio di programmazione orario con il quale si è giustificato il «buco» di intercettazione. In realtà, sostengono, Palamara durante la cena aveva il cellulare, fece delle telefonate regolarmente registrate e pare si trovasse con gli altri ospiti in una parte riservata del locale, dunque l’audio dovrebbe essere di buona qualità, con pochi rumori di sottofondo. Perché, allora, non è stato prodotto? Il file si trova alla Procura di Perugia o negli uffici del Gico? Il difensore di Ferri, l’avvocato romano Luigi Panella, ha fatto sapere che chiederà la registrazione.

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