Giorgia Meloni entra nell’Aspen Institute

Giorgia Meloni

Non si arresta la scalata di Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, dopo la leadership di un partito europeo, si prende anche un altro traguardo tutto internazionale. La Meloni è infatti entrata nell’Aspen Institute, uno dei più grandi e prestigiosi think tank statunitensi al mondo. Presieduto da niente di meno di Giulio Tremonti, l’associazione no profit vanta tra i soci Giorgio Napolitano e a suo figlio Giulio, Paolo Mieli, Walter Russell Mead, Roberto Maroni, Antonio Martino e via discorrendo.  (Trilaterale, Bruegel, Aspen: i “poteri veri” scelgono chi comanda in Italia, ndr)

Eppure, come scrive Formiche.net, l’Aspen non è un think tank qualsiasi. Il distaccamento italiano si trova su Piazza Navona ed è tappa di molti diplomatici e accademici, intellettuali e politici, americani e non. Anche il nuovo presidente americano Joe Biden, in una delle ultime trasferte a Roma da vice di Barack Obama, ha fatto tappa all’Aspen per una conferenza internazionale. La Meloni, secondo i sondaggi la leader più amata in Italia, ha dato inizio a una sorta di re-styling. La leader di FdI ha infatti scacciato l’idea di una destra anti-europeista che la perseguitava per assumere vesti molto differenti. Non a caso la deputata è l’unica donna a Bruxelles a capo di un partito, quello dei Conservatori europei.

Giorgia Meloni nell’Aspen Institute

L’Aspen non è altro che un’associazione privata, la cui missione è quella di promuovere valori umanistici e soluzioni a problemi di carattere politico ed economico attraverso seminari, programmi culturali, conferenze e formazione di una leadership illuminata.

“Arricchiamo la vita delle persone e le aiutiamo a lavorare in modo più informato e intelligente. Insieme possiamo trovare la chiave di volta verso il successo negli affari, nella leadership, nella vita: dare equilibrio a valori in conflitto per costruire una base di lavoro comune, restando fedeli ai nostri ideali”, l’ha definito il suo presidente Walter Isaacson. Nel think tank Usa non mancano infatti nomi illustri dal calibro di Mario Monti e il presidente onorario Giuliano Amato, Marta Dassù e Gianni Letta, Paolo Savona e Romano Prodi, l’ad di Enel Francesco Starace e John Elkann come vicepresidente. (www.liberoquotidiano.it)