Stato di Diritto? La UE è l’oblio del Diritto

di Vittorio Zedda – Sulla base di quale potestà giuridica la UE si arroga la facoltà di bloccare i fondi destinati a sopperire alla crisi generata dalla pandemia nei confronti di alcuni stati membri, accampando rilievi sul rispetto dello ” stato di diritto”? Può la UE colpire gli interessi di cittadini dell’Unione sulla base di un suo giudizio unilaterale su una questione che ogni stato ha a suo tempo definito sulla base di sistemi giuridici legittimamente differenti ed autonomi ?

E quale competenza ha in materia l‘Unione, che è un guazzabuglio giuridico indefinibile, perché non è uno stato, né un superstato, né una federazione, nè una confederazione, ma è appunto un’ “unione” , termine non giuridico che non ha in sé alcun significato statuale e nemmeno un “tratto giuridico originario” che la definisca come fonte di diritto originario superiore e nemmeno paritario a quello degli stati sovrani?

Un’Unione che non ha nemmeno una Costituzione, perché solo una “forma-stato” può darsela e il trattato di Lisbona è solo un trattato privo di una conclusione operativa e non è tecnicamente una costituzione , che non può derivare da un trattato extra-nazionale ma da un potere statuale interno sovrano autonomo che democraticamente si doti di una carta Costituzione propria .

E come è possibili che la UE si arroghi la facoltà di giudicare quale stato corrisponda ad uno “stato di diritto”, dal momento che non è affatto pacifico a livello di dottrine giuridiche internazionali quali siano le caratteristiche che un’organizzazione statale deve possedere per essere considerata uno Stato di diritto e quali rapporti intercorrano tra questo e altri modelli di Stato, in particolare lo stato liberale, quello democratico e quello costituzionale.? Le basi fondamentalmente extra-giuridiche della UE non potranno che portare progressivamente l ‘Unione o a rifondarsi su basi giuridiche e politiche inequivocabili ,in accordo con gli spazi di SOVRANITA’ costitutivi e costituzionali degli stati membri, oppure precipiterà in un caos autodistruttivo verso il quale è già avviata.

Come può parlare di “stato di diritto” un’unione che ha già tollerato che all’interno di alcuni paesi membri convivessero sistemi giuridici antitetici fra loro e inconciliabili, come i “tribunali della shari’a” concessi ai musulmani immigrati per amministrare una giustizia islamica in contrasto con la civiltà giuridica dell’Occidente europeo ? Non si è mai posta la UE una banalissima domanda di “che ci azzecchi” la shari’a con lo “stato di diritto”,in qualsiasi modo lo s’intenda, sulla base di una cultura giuridica di matrice europea ? Eppure in alcuni paesi nord-europei, uno dei quali ha guarda caso lasciato l’Unione da poco, esistono amministrazioni della giustizia che differenziano i cittadini su base religiosa . Dove è sparito, in questo caso, lo “stato di diritto” se non nel più vergognoso disconoscimento della cultura e della civiltà di appartenenza di un intero continente che una presunta Unione rinnega e disunisce ogni giorno di più ?

Troppi gli interrogativi che pongo? Allora diamo risposte concordi ed univoche prima che ci crolli addosso una civiltà che ha rinnegato le proprie radici e lo spirito dell’Occidente che essa stessa ha generato. (Vittorio Zedda)

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