Mascherine obbligatorie, ricorso collettivo al Tar Lazio

“Le mascherine sono uno strumento indispensabile nella battaglia al Covid, ed è fondamentale usarle in tutte quelle situazioni in cui esista il pericolo di contagio e sia impossibile rispettare le distanze sociali. Ma se lo Stato non è in grado di imporre il rispetto delle disposizioni anti-Covid e svolgere adeguati controlli sanzionando i trasgressori (si pensi ai luoghi della movida), non è pensabile scaricare le inefficienze della P.A. sui cittadini, imponendo l’obbligo indiscriminato di indossare le mascherine sempre, quando ci si trova all’aperto, anche se si è da soli in un bosco o in una strada deserta”. Lo afferma il Codacons, annunciando il ricorso collettivo al Tar del Lazio contro l’ordinanza varata dalla Regione Lazio e le future disposizioni del Governo circa l’obbligo di mascherina all’aperto.

Il Codacons annuncia ricorso al Tar del Lazio – Un ricorso che vede come primo firmatario il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che ha dato la sua adesione all’iniziativa legale del Codacons. “Siamo favorevoli all’uso delle mascherine e a tutte quelle misure in grado di limitare i contagi, ma ordinanze che obbligano a indossare Dpi anche quando si è da soli rappresentano una inaccettabile limitazione alle libertà personali dell’individuo – spiega il presidente Carlo Rienzi – Così come abbiamo fatto annullare con ricorso al Tar l’obbligo vaccinale per gli over 65 nel Lazio, allo stesso modo il Codacons otterrà l’annullamento dell’ordinanza che impone di indossare sempre e comunque la mascherina all’aperto”.

Si tratta infatti “di un provvedimento che, in assenza di una legge del Parlamento che regoli tali limitazioni, è destinato a cadere dinanzi al Tar, poiché discriminatorio e in violazione delle libertà personali dei cittadini”, aggiunge Rienzi. “Ribadiamo l’importanza sia delle vaccinazioni per determinate categorie di utenti, sia della mascherina anti-Covid, ma i cittadini sono contrari a obblighi generalizzati che non tengono conto del reale rischio contagio, e che al contrario rischiano di danneggiare la battaglia contro il coronavirus, determinando un rifiuto psicologico da parte degli italiani”, conclude il Codacons. affaritaliani.it