Morra (Antimafia) chiede scusa al M5s

“Io vi debbo chiedere scusa, devo chiedere scusa a tutti quanti voi sostenitori del M5S, cittadini che credono nei valori e negli ideali del Movimento, perché non sono stato all’altezza”. A dirlo, nel corso di una diretta Facebook, è stato il senatore del M5S Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia.

“Ieri – ha spiegato – sono stato ospite, seppur in collegamento, presso la trasmissione di Lucia Annunziata ‘In mezz’ora’, e ho dovuto ragionare di scarcerazioni facendo capire, tentando di far capire, come il governo abbia in qualche modo affrontato celermente l’emergenza scarcerazioni una volta presa coscienza, emanando due decreti legge, uno ad aprile, uno a maggio, che hanno tamponato l’emergenza, e provvedendo a mettere a capo del Dap, dopo le dimissioni del dottor Basentini, persone che evidentemente sono riuscite in tempi rapidissimi con mezzi loro personali, cioè con intelligenza e competenza, a frenare un’emorragia che sembrava impressionante” .

Ma “sono qui a chiedervi scusa – ha proseguito Morra – perché per quanto la mia cosiddetta performance sia stata da me intesa come abbastanza efficace”, e “per quanto il video della mia prestazione, della mia intervista con Lucia Annunziata, stia ottenendo dei numeri impressionanti sulla mia pagina, almeno così mi dicono gli esperti, evidentemente non debbo aver soddisfatto alcuni parametri, tant’è che sulle pagine del Movimento non sono stato condiviso”.

Vi “chiedo scusa – ha insistito Morra – perché evidentemente non sono stato efficace come altri avrebbero desiderato e voluto. Credo di dare tutto me stesso per il Movimento ma evidentemente c’è qualche mio limite che dovrò esaminare e sottoporre ad esame affinché possa essere migliorato. Non voglio pensar altro, assolutamente, e quindi vi chiedo scusa perché evidentemente io ieri ho rappresentato molto molto male, forse pessimamente, le ragioni del Movimento”.

Io “penso – ha poi aggiunto – che certamente sia doveroso fare il presidente del Commissione Antimafia in un certo modo, ma penso allo stesso modo, con la stessa determinazione, che farlo da rappresentante dei cittadini che credono in certi valori e in certi ideali significa anche dire pane al pane e vino al vino”. Io “sono quel presidente della Commissione antimafia – ha concluso – che ha attivato una politica di desecretazione di atti che nessuno in precedenza aveva voluto non soltanto desecretare ma neanche divulgare, e però evidentemente dovrò lavorare su me stesso. Vi chiedo scusa”.  (Adnkronos)

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