Coronavirus, Bonino all’attacco: occasione per regolarizzare tutti i migranti

di Luca Sablone – Dalla sinistra continua ad arrivare un’eco sempre più forte a favore dei migranti: da diversi giorni Teresa Bellanova vorrebbe approfittare dell’emergenza Coronavirus per regolarizzare i lavori stranieri poiché a suo giudizio i raccolti potrebbero essere a rischio. Alla sua proposta si è aggiunta la posizione di Emma Bonino, chiaramente al fianco degli immigranti soprattutto in questa situazione: “Con il Covid, le misure di sicurezza e il bisogno di manodopera nei campi si apre un’opportunità per l’immigrazione: adesso o mai più”.

Vorrebbe agire come ha fatto il governo di Lisbona, che ha regolarizzato tutti quelli in attesa di risposta alle procedure già avviate: “I nostri, nella stragrande maggioranza, sono lavoratori in nero, colf, migranti con il permesso scaduto, richiedenti asilo, gente di cui abbiamo i dati. Poi magari parleremo delle quote flussi. Ma intanto rimettiamo queste persone in condizione di lavorare e allo scadere del permesso ciascuno farà o meno valere le sue credenziali”.

La senatrice di +Europa ha sottolineato come l’epidemia renda difficile l’impiego delle persone che lavorano in nero e come ciò faccia diventare anche esplosiva la loro presunta invisibilità: “Nelle malattie infettive, chi non si cura, perché non ha accesso al sistema sanitario, diventa un pericolo per gli altri. Inoltre molti dei beni di cui usufruiamo sono prodotti dai clandestini”. Sostiene che la mancata regolarizzazione non è solo “un torto fatto a loro”, ma pure “una bugia che ci diciamo”.

“Diritti agli irregolari” – L’ex ministro degli Esteri spera che l’Europa possa compattarsi sui migranti, specialmente nel pieno di questo momento emergenziale: il suo auspicio è che si possa seguire il modello Portogallo che ha riconosciuto a tutti gli irregolari gli stessi diritti dei residenti, “in primis per assicurare loro le cure e impedire ulteriori contagi”. La via portoghese era stata già indicata dall’iniziativa popolare “Ero straniero”, presentata alla Camera nel 2017 e di cui è relatore Riccardo Magi, deputato di +Europa: “Un patto di diritto e legalità, con ricadute di gettito importanti. Ogni anno circa 4 miliardi extra di entrate fiscali e contributive”.

Nell’intervista rilasciata a La Stampa, la Bonino ha puntato il dito contro i sovranisti d’Italia e degli altri Paesi, ritenuti responsabili dell’assenza di qualsiasi coordinamento europeo sui temi dell’immigrazione e dell’asilo: “Chi in Italia denunciava le norme capestro della Convenzione di Dublino, che scarica tutte le responsabilità sui Paesi di ingresso, a Bruxelles è stato decisivo per bloccarne la riforma”.

La senatrice infine ha ribadito che vi è l’urgenza di accettare la regolarizzazione poiché chi lavora “ha diritto a un contratto regolare” e allo stesso stempo chi lo impiega “ha il dovere di garantirglielo”. Ha concluso sottolineando che bisogna procedere in tal senso perché “ci servono, perché i nostri scaffali non restino vuoti e perché la loro vita esca dai ghetti dello sfruttamento e dell’invisibilità”.

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