Sentenze ‘aggiustate’, presidente designato Consiglio di Stato indagato per corruzione

L’ elemento destinato a riaprire il rubinetto delle polemiche emerge proprio nei giorni della designazione. Sergio Santoro risulta indagato dalla Procura di Roma per corruzione in atti giudiziari nell’ambito della maxi inchiesta su una rete di avvocati, giudici, politici, imprenditori e faccendieri che avrebbero pilotato l’ assegnazione di grandi appalti «aggiustando» le sentenze proprio al Consiglio di Stato, dove approdano tutte le controversie tra le imprese che partecipano alle gare pubbliche.

La vicenda era esplosa un anno fa, quando le inchieste condotte dalle Procure di Roma, Milano e Siracusa avevano intrecciato diversi episodi di corruzione legati dal ruolo determinante degli stessi attori. Al punto da ipotizzare l’ esistenza di un «sistema corruttivo» unico, da Nord a Sud. A capo dell’ associazione a delinquere un avvocato siciliano, Piero Amara, assai attivo proprio in Consiglio di Stato. Tra i quindici arrestati in quella prima fase c’ era anche un ex presidente del Consiglio di Stato, Riccardo Virgilio, accusato di corruzione in atti giudiziari.

Nei mesi successivi l’ inchiesta romana, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, si è approfondita ed allargata, toccando altri giudici o ex giudici. Fino alla svolta di luglio, quando Amara decide di collaborare con i magistrati e svela i dettagli di un’ organizzazione in grado di determinare con la corruzione l’esito di 18 sentenze su alcuni dei più importanti e lucrosi appalti banditi in Italia negli ultimi anni (compresi quelli Consip oggetto di altre indagini), per un valore di diverse centinaia di milioni di euro.

Nel frattempo gli indagati sono saliti a 31, compresi Maurizio Venafro, ex capo di gabinetto di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio (corruzione), l’ ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo (corruzione giudiziaria e rivelazione di segreto d’ ufficio) e Francesco Saverio Romano, che fu ministro dell’ Agricoltura con Berlusconi (rivelazione di segreto d’ ufficio). A tutti è stato notificato nei giorni scorsi un avviso di proroga delle indagini, disposta dal giudice per le indagini preliminari di Roma su richiesta della Procura. Tra gli indagati su cui Ielo proseguirà gli accertamenti c’ è Santoro, il più alto in grado tra i magistrati coinvolti nell’ inchiesta.

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