Isis e finanziamento al terrorismo, “fermare il contrabbando di talco”

In una interrogazione rivolta all’Alto Rappresentante UE Mogherini, l’On. Mario Borghezio spiega che “l’estrazione del talco è diventata una priorità strategica per lo Stato Islamico in Afghanistan. Il talco infatti trova un grande mercato in Europa e negli USA dove è presente dalla vernice ai cosmetici, dalla plastica ai prodotti per bambini”.

Borghezio aggiunge che

“da quando l’Isis ha preso il controllo delle miniere, lo sfruttamento è aumentato in maniera esponenziale ed il numero di lavoratori si è incrementato; sono aumentati anche i mezzi a disposizione dei minatori e sono arrivati i mezzi cingolati, martelli pneumatici di grandi dimensioni, escavatori gommati, camion per il trasporto. L’indotto oggi genera centinaia di milioni di dollari ed i proventi finiscono nelle mani dei terroristi.
I gruppi terroristici in Afghanistan prendono in consegna il talco estratto nelle province da loro controllate, lo portano in Pakistan e da qui viene rivenduto in larga parte – circa il 40% – nell’UE e negli USA”.

E infine “il governo di Kabul sta cercando di contrastare il fenomeno dello sfruttamento clandestino, ma gli interessi sono enormi e le forze di sicurezza statali non riescono a controllare le aree in mano all’Isis o ai talebani”.

Borghezio pertanto chiede: “Come intende intervenire l’Alto Rappresentante per fermare il contrabbando di talco in Europa e, quindi, una importante fonte di finanziamento all’Isis?”

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