La ârazzaâ, definizione ricorrente nella cultura popolare, associata allâHomo sapiens non ha giustificazioni biologiche: dalla comunitĂ scientifica emerge la proposta di eliminare o sostituire il termine dallâArt. 3 della Costituzione della Repubblica italiana. A ottantâanni dallâapprovazione delle leggi razziali fasciste, è opportuno interrogarsi sugli effetti della sua permanenza nella Carta costituzionale; ivi inserito per sottolineare il rifiuto categorico delle discriminazioni perpetrate dal regime fascista, quel vocabolo è ancora necessario oppure dovrebbe essere rimosso?
Il convegno âRazzaâ, previsto per giovedĂŹ 17 maggio presso lâUniversitĂ degli Studi di Milano-Bicocca, approfondirĂ alcune posizioni di scienziati naturali, sociali e giuristi sullâargomento.
“Nel momento in cui la scienza, ormai, ha provato che le razze umane non esistono⌠esistono dei razzismi crescenti che cercano, invece, di dividere lâumanitĂ ”, ha dichiarato Pietro Greco, scrittore e giornalista scientifico della Fondazione Idis-CittĂ della Scienza di Napoli, che dirigerĂ i lavori. “Ci si chiede se non sia il caso di sostituire la parola ârazzaâ con unâaltra locuzione, per esempio ‘senza discriminazioni in base alla provenienza geografica’”, ha concluso. Lâevento è organizzato da MaCSIS – Master in Comunicazione della Scienza e dellâInnovazione Sostenibile (http://macsis.unimib.it/) dellâUniversitĂ degli Studi di Milano-Bicocca col patrocinio di Siac – SocietĂ Italiana di Antropologia Culturale (http://www.siacantropologia.it/) e la collaborazione di âScienza in Reteâ (http://www.scienzainrete.it/), web journal del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica.
Valerio Onida, Presidente Emerito della Corte Costituzionale e professore ordinario di diritto costituzionale dellâUniversitĂ degli Studi di Milano, parlerĂ del rapporto fra ârazzaâ e Costituzione da un punto di vista giuridico.
Valeria Galimi, ricercatrice dellâUniversitĂ degli Studi di Milano, proporrĂ una panoramica sulla concezione di ârazzaâ durante il fascismo italiano e sulle conseguenze che lâidea del regime fascista ha avuto negli anni successivi al 1945.
Carlo Alberto Redi, accademico dei Lincei e professore ordinario di zoologia dellâUniversitĂ degli Studi di Pavia, concluderĂ il convegno sostenendo la necessitĂ di rimuovere il termine dalla Costituzione a partire da considerazioni biologiche. ADNKRONOS
