Genova, ecuadoriano condannato per omicidio evade dai domiciliari: ricercato

 

E’ scappato di casa dov’era sottoposto ai domiciliari e ha fatto perdere le sue tracce. Irreperibile da venerdì e ricercato S. R. G. A., 22 ecuadoriano residente a Genova e condannato per l’omicidio di un connazionale avvenuto nel 2014, fuori da una discoteca a Genova. A., condannato in primo grado lo scorso giugno a 22 anni e 6 mesi di carcere, era in attesa dell’appello, ai domiciliari nella casa dove viveva con la famiglia, la madre e il fratello.

A denunciare l’evasione ai carabinieri la madre che non lo ha più trovato a casa, venerdì sera. E sul giovane pende un ordine di cattura esteso a tutto il territorio nazionale. Durante una rissa, degenerata, il ragazzo aveva colpito con una coltellata un altro giovane, morto davanti ad un locale nella zona di Campi, in Valpolcevera.

“C’era stata – spiega il legale del ragazzo, Rachele De Stefanis, che ricostruisce la vicenda giudiziaria – una misura cautelare in carcere applicata durante il corso delle indagini, nel novembre 2014. Su istanza di noi difensori, a fine marzo 2015, il gip aveva concesso gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico“. “Poi – continua l’avvocato – all’inizio del processo in Assise, a marzo 2016, la corte d’ufficio e quindi non su richiesta nostra, ha tolto al ragazzo il braccialetto, per motivi di esecuzione“.

Come sottolinea l’avvocato stesso il giovane non era mai stato richiamato. Lo scorso 15 giugno 2016 la condanna in primo grado. “Era sempre a casa ai domiciliari – aggiunge De Stefanis – a fine ottobre abbiamo depositato l’atto di appello e siamo in attesa della fissazione dell’udienza. Poi è successa questa cosa, nella giornata di venerdì. Ho consigliato alla mamma di rivolgersi ai carabinieri e così ha fatto”.

Una notizia quella della fuga che ha sorpreso familiari e legali. “E stato un fulmine a ciel sereno anche per noi – sottolinea – perché è un ragazzo incensurato, con una famiglia per bene. La condanna a 22 anni lo aveva molto scosso, era stata molto pesante per lui”. La difesa aveva sostenuto la tesi dell’atto involontario. adnkronos

 

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