Un atto eversivo: ATTUARE LA COSTITUZIONE!

 

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Io non sono di quelli che pensano che questa Costituzione sia intoccabile in quanto perfetta. Anzi, ricordo che fu stilata in una situazione di occupazione militare del Paese da parte della più grande coalizione militare internazionale che la storia abbia mai visto.

Ricordo anche che la Costituzione del ’48 è manchevole di alcuni principi fondamentali di autodeterminazione, come ad esempio quello della sovranità monetaria. Un silenzio – questo – che definirei assordante…

Ciononostante, gli attuali “riformatori” della Costituzione vorrebbero cambiarla in una direzione che ci allontana ancora di più dai principi ispiratori social-popolari che la sorreggono.

Per questa ragione il mio NO al referendum costituzionale è un no alla logica che lo sottintende ed un NO al progetto che vi è dietro, un progetto di ispirazione oligarchica e bancaria.

Nel no al referendum vedo soprattutto un’occasione straordinaria per sollevare il tema dell’ATTUAZIONE della Costituzione, trovandoci da anni all’interno di una paradossale bolla anti-costituzionale che nessuno solleva. Pensiamo al titolo III e proviamo ad immaginare di perseguire tre obiettivi che questa sezione della Costituzione sancisce in maniera non-equivoca e prioritaria:

  • PIENA OCCUPAZIONE

“La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni” (Art. 35)

Situazione attuale: La Repubblica è appiattita sulle richieste della UE (dichiarate direttamente da esponenti del PD) di mantenere una disoccupazione strutturale finalizzata a politiche deflattive quindi di svalutazione e depauperamento del tessuto economico europeo.

  • PROPRIETA’ PUBBLICA

“I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati” (Art, 42). “A fini di utilità generale la legge può …trasferire…allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori …imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali …ed abbiano carattere di preminente interesse generale” (Art. 43)

Situazione attuale: A partire dagli anni ’90 tutti i beni economici strategici, essenziali e redditizi sono sistematicamente svenduti a potenti lobby private, con la scusa dichiarata di sanare il debito pubblico. Ciò configura una truffa ai danni della popolazione italiana dato che il debito pubblico in un sistema di moneta-esterna (quale è l’Euro) non è altro che la “liquidità in circolazione”.

  • CONTROLLO DEL CREDITO

“La Repubblica …. disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito” (Art. 43)

Situazione attuale: La disciplina, il coordinamento e l’esercizio del credito è in mano ad un club di banche internazionali di proprietà privata, talune regolate dal diritto internazionale (BCE).

Parafrasando la tragedia del recente terremoto, il Paese è un cumulo di macerie. I “riformatori” vogliono dare calci agli ultimi muri rimasti miracolosamente in piedi. Noi dobbiamo invece acquisire coscienza e responsabilità sociale, prendere atto che la carta costituzionale rappresenta un progetto politico che se fosse applicato con sistematicità, pur manchevole di tasselli fondamentali, rappresenterebbe un attacco al cuore della più grande coalizione affaristico-bancaria che sta cancellando la nostra Civiltà.

Compiamo un atto eversivo: attuiamo la Costituzione!

Alberto Micalizzi

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