Attentato a Bengasi, familiari delle vittime accusano la Clinton

 

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L’incubo Bengasi turba la campagna elettorale di Hillary Clinton, chiamata pubblicamente a rispondere alle accuse di aver causato con una condotta negligente la morte di quattro americani nell’attacco terrorista del 2012 al consolato libico. A chiederne conto sono i familiari delle quattro vittime, tra i quali Patricia Smith, madre del diplomatico Sean Smith, e Charles Woods, padre del l’agente della Cia Tyrone Wood. Entrambi persero la vita insieme com l’ambasciatore Chris Stevens e a un altro agente della Cia, Golen Doherty.

L’ex segretario di Stato americano, afferma Larry Klayman, fondatore dell’organizzazione conservatrice Freedom Watch, rese disponibili informazioni sensibili “sulla localizzazione” dei funzionari americani, e tale comportamento si tradusse in un “attacco terrorista mortale”. I “nemici” degli Stati Uniti come Russia, Cina, Corea del Nord o Iran “alleati di gruppi di terroristi”, prosegue Klayman senza pero’ fornire le prove delle proprie affermazioni, sono venuti a conoscenza di informazioni classificate grazie a una Clinton “imprudente” nella gestione della propria posta elettronica. I fatti di Bengasi sono stati oggetto di indagini approfondite da parte del Congresso ma in realta’ non e’ stata trovata alcuna prova che indicasse una omissione da parte dell’ex capo della diplomazia a stelle e strisce. (AGI)

 

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