Il Parlamento europeo ieri ha approvato un rapporto di iniziativa parlamentare che invita a scavalcare le attuali norme sul lavoro degli immigrati e spinge per far sì che l’Ue assicuri a tutti i migranti un lavoro.
Fisso o part time non importa, l’importante è che sia un lavoro. In barba ai milioni di disoccupati che vivono da anni in Unione Europea e che non hanno lo stesso privilegio dei rifugiati di ottenere un lavoro dalle istituzioni Ue.
“Integrare i rifugiati – ha detto il deputato Pd, Brando Benifei, che è relatore del provvedimento – nel mercato del lavoro è un passo necessario” per l’integrazione.
Riassumendo: loro arrivano qui, sono senza contatti e senza lavoro, rischiano di diventare sbandati e l’Ue allora gli dà un lavoro. Facile. Ma discriminatorio.
“È una sfida che comporta la necessità di investire maggiori risorse pubbliche sia da parte degli Stati membri che dell’Unione – dice ancora Bonifei, ripreso da Libero – In particolare chiediamo alla Commissione che il fondo sociale europeo venga portato al 25% del bilancio della politica di coesione”.
La risoluzione, fa notare Libero, è stata approvata con 486 voti favorevoli e 189 voti contrari. Il parlamentare Pd si dice “orgoglioso del voto contrario di Le Pen, Salvini e Farage”. il giornale