New York, 13 giu. – Omar Mateen “era un bravo figlio, ed era educato. Non so cosa lo abbia spinto a sparare”, ma non avrebbe dovuto, perché “Dio stesso punirà l’omosessualità“. A sostenerlo è Seddique Mir Mateen, il padre dell’uomo che, domenica mattina, ha ucciso 49 persone in un locale per omosessuali di Orlando, in Florida, negli Stati Uniti.
L’uomo ha parlato di quanto avvenuto in un video pubblicato su Facebook, in cui ha definito “tragica” la sparatoria. Nel video, ha ripetuto di essere “profondamente amareggiato” per il massacro, aggiungendo di avere un “nodo al cuore”. “Non so cosa sia successo, non sapevo che (mio figlio, ndr) avesse questa rabbia nel suo cuore”.
Seddique Mateen, immigrato negli Stati Uniti dall’Afghanistan, appare frequentemente sulle tv americane come rappresentante della diaspora afgana; in una di queste presenze televisive, ha annunciato di voler correre per la presidenza dell’Afghanistan. (askanews)
Omar Mateen, il killer di Orlando, “pregava in moschea tre, quattro volte a settimana” e prendeva parte alle cerimonie serali, recentemente anche “con il figlio piccolo”. Lo afferma l’imam del luogo di culto, Syed Shafeeq Rahman, frequentato da Mateen, che ha visto per l’ultima volta il 29enne venerdì scorso. Il killer di Orlando non era molto socievole: “Finita la preghiera se ne andava, non socializzava con nessuno. Non è mai sembrato un violento”, aggiunge il religioso. ANSA
