Tre mesi di abusi e nessun “profugo” adulto, nessun attivista dei cosiddetti “diritti umani” si è accorto di niente?
ISTANBUL, 12 MAG – Una trentina di piccoli rifugiati siriani, di età compresa tra 8 e 12 anni, hanno subito abusi sessuali da un addetto alle pulizie nel campo profughi di Nizip, nella provincia sudorientale turca di Gaziantep, visitato il 23 aprile dalla cancelliera tedesca Angela Merkel con l’allora premier di Ankara, Ahmet Davutoglu.
A denunciare lo scandalo è il quotidiano Birgun, secondo cui il presunto pedofilo avrebbe confessato gli abusi, avvenuti intorno al settembre dello scorso anno e durati circa 3 mesi.
Il presunto pedofilo avrebbe abusato dei bimbi portandoli in bagni, lavatoi e altre zone del campo non controllate dalle telecamere di sicurezza. Ai minori, secondo l’inchiesta, avrebbe offerto in cambio piccolissime somme di denaro, fino a un massimo di 5 lire turche (circa 1,70 franchi).
Lo scandalo sarebbe emerso anche grazie alle indagini compiute da alcuni militari di sorveglianza del campo, insospettiti dal comportamento dell’uomo. Il presunto pedofilo si trova ora in stato di arresto.