Il Csm contro Davigo: ”Alimenta i conflitti con la politica”

 

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Le dichiarazioni del Presidente Davigo (al Corriere della Sera, ndr) rischiano di alimentare un conflitto di cui la magistratura e il Paese non hanno alcun bisogno tanto più nella difficile fase che viviamo nella quale si sta tentando di ottenere, con il dialogo ed il confronto a volte anche critico riforme, personale e mezzi per vincere la battaglia di una giustizia efficiente e rigorosa, a partire dalla lotta alla corruzione e al malaffare”. Lo afferma il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini.

“Il Consiglio Superiore della Magistratura, nell’esercizio delle proprie funzioni costituzionali, lavora per il prestigio e l’autorevolezza di tutta la magistratura”, sottolinea Legnini con riferimento alle sollecitazioni di intervento del Csm sulle dichiarazioni del Presidente dell’Anm Piercamillo Davigo. “Il Consiglio – prosegue Legnini – è quotidianamente impegnato ad affermare in concreto l’indipendenza della magistratura e non è utile, come qualcuno ha inteso fare, invocarne l’intervento sanzionatorio pur a fronte di affermazioni non condivisibili, peraltro rese nell’esercizio di una funzione non giurisdizionale ma associativa. Le garanzie e la considerazione che si devono alla magistratura per lo straordinario lavoro, che quotidianamente assicura spesso in condizioni difficili, devono unirsi al rispetto per gli altri poteri dello Stato”.

“Mi spiace che alle mie dichiarazioni sia stato attribuito un significato diverso da quello che hanno. Non ho mai inteso riferirmi ai politici in generale, ma ai fatti di cui mi sono occupato ed a quelli che successivamente ho appreso essere stati commessi. Non ho mai pensato che tutti i politici rubino, anche perché ho più volte precisato che se così fosse non avrebbe senso fare processi che servono proprio a distinguere”. Lo afferma il presidente dell’Anm, Piercamillo Davigo.

Non e’ il momento di alimentare un inutile scontro tra politica e magistratura”, “non bisogna avere nostalgia del passato”. Così l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara, oggi presidente della Sesta Commissione del Csm, replica all’intervista sul Corriere della Sera all’attuale leader dell’Anm Piercamillo Davigo.

“Dobbiamo ribadire con forza il tema dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura e chiedere alla politica di essere messi nelle condizioni di lavorare ma non dobbiamo cadere nella trappola del conflitto, che spesso ha tanti nostalgici” ha detto ancora Palamara. “Portare la magistratura sul tema del conflitto fa notizia”, ma “noi dobbiamo evitare di essere trasportati su questo terreno”. Pur esprimendo le sue critiche all’attuale presidente dell’Anm, Palamara ha riconosciuto il “ruolo importante” che ha svolto Davigo nella “storia giudiziaria di questo Paese”.

“Di fronte a fatti di corruttela la magistratura deve intervenire”, ma “le generalizzazioni a me non piacciono”, ha spiegato Palamara. “Lo Stato deve dare una risposta molto ferma e forte sul tema della corruzione, soprattutto adottando quelle modifiche che ancora chiediamo per far funzionare meglio il processo penale, ad esempio intervenendo sulla disciplina della prescrizione evitando che tanti processi siano inutili e vadano al macero”, ha tra l’altro osservato Palamara. Ma “non bisogna avere nostalgia del passato”. ANSA

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