Grecia: a Idomeni 11.000 (finti) profughi rifiutano il trasferimento in altri campi

 

Più di 11.000 rifugiati e migranti restano accampati a Idomeni, al confine greco-macedone, nel timore che, accettando un ricollocamento in uno dei centri messi a disposizione dal governo di Atene, rischierebbero di essere inviati nuovamente in Turchia.

profughi

Negli ultimi giorni, molti sono rimasti vittime di voci incontrollate circa l’apertura di accessi alternativi sulla cosidetta rotta balcanica verso il nord Europa. “Vogliamo sapere chi pubblica roba come questa”, afferma un presunto profugo, mostrando un volantino in arabo dove si consiglia ai migranti di passare attraverso l’Albania. “Se questa non è una fonte credibile, a chi dobbiamo credere? Viviamo in una prigione a cielo aperto da cui non possiamo uscire”.

Da venerdì scorso, appena un migliaio di persone hanno accettato il trasferimento nei campi di accoglienza allestiti dalle autorità greche. E alcuni di loro sono poi tornati a Idomeni.

“L’altro campo è sorvegliato dai militari, c’erano soldati dappertutto – racconta Inas, originaria di Damasco – là ci sentivamo confinati, non eravamo liberi di muoverci. Per uscire, servivano permessi e altre complicazioni burocratiche”.

Dall’entrata in vigore dell’accordo con la Turchia sul rinvio sistematico dei nuovi arrivati, il flusso di migranti sbarcati sulle isole greche si è ridotto: appena 230 tra domenica e lunedì e poco più di 1.300 nell’ultima settimana. EURONEWS

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