Chiudono il tuo ospedale? E’ deciso dal 2011: lo prevede l’EUROPACT

 

di Giulio Betti

Tagli alla ricerca, tagli all’istruzione, tagli alla sanità. Tutti inferociti perchè “Vergogna, ci chiudono l’ospedale”, ma nessuno riesce veramente a capire perchè i tagli continuano. O meglio, la risposta da bar sport non manca mai: “E’ colpa dei politici che rrrubbano!”

malasanita
La verità è ben diversa. L’Italia, come tutti i paesi dell’Eurozona, si trova nella drammatica condizione di dover prendere in prestito TUTTO il denaro necessario al funzionamento dei suoi servizi pubblici. Questo denaro va restituito da parte del governo ai mercati finanziari che glielo prestano, di conseguenza lo stato non può concedersi di mantenere in vita numerose strutture sanitarie, erogare fondi necessari alla ricerca, riqualificare le strutture scolastiche ecc..
E’ necessario ridurre all’osso la spesa pubblica, e non parliamo solo di sprechi, no, parliamo di ridurre i pronto soccorso, destinare meno fondi alle ambulanze, non comprare nuove attrezzature ospedaliere che salvano le vite.. Questa è già la condizione di base che distrugge i servizi pubblici.

Ma c’è di peggio. Nel 2011 l’Italia ha firmato il trattato europeo denominato “Europact” dove è stabilito testualmente che “la sostenibilità del debito nazionale verrà giudicata in base alla generosità di spesa nella Sanità, Stato Sociale, e ammortizzatori sociali.” Capite?
Vuol dire che la popolazione è condannata ad avere una sanità ed uno stato sociale fatiscente poichè se un governo sarà “troppo generoso” nello stanziare fondi in questi settori, verrà visto dall’Ue come un governo che sgarra, e la commissione europea avrà il potere di infliggere a quella nazione multe nell’ordine di miliardi di euro. Considerando che per pagare quelle multe bisognerà prendere in prestito ulteriori soldi dai mercati finanziari, credo che si capisca la follia di tutto ciò..

Ma la cosa ancora più disturbante, è l’ignoranza di chi protesta in questo momento contro i tagli al sistema sanitario nazionale e ai servizi pubblici in generale, mentre continua a difendere il sistema monetario dell’euro: signori, questo è un sistema delinquenziale architettato per avvantaggiare una ristrettissima parte della popolazione, ovvero i grandi capitalisti industriali e finanziari! Credete forse che questi abbiano problemi, se vedono che l’ospedale pubblico sotto casa chiude per farne uno a 40 km di distanza? Loro se ne vanno nella loro bella clinica privata, a tanti saluti a voi belle anime di SEL e compagni! Ma voi, niente, cari militanti di sinistra estrema, voi di informarvi sul sistema monetario nel quale vivete non ne volete proprio sapere, perchè è molto più divertente fare la marcia per i diritti o farsi gli aperitivi antifascisti, così tutto si risolve, giusto?
Beh, il discorso è semplice, caro progressista che “lo stato deve garantire i diritti ma guai a uscire dall’euro”: facendo parte dell’eurozona, non puoi richiedere il rispetto del diritto alla salute, o il diritto ad una retribuzione adeguata. Per niente. Puoi solo stare zitto e accettare che non ci sono i soldi per il funzionamento dell’economia, perchè effettivamente è così. Il governo, qualunque esso sia, può solo tagliare i servizi ed abbassare gli stipendi pubblici e privati per recuperare competitività. In poche parole, distruggere i diritti e i redditi di tutte le famiglie italiane.
Oppure, anzichè fare slogan vuoti e discorsi da bar, puoi iniziare ad informarti sulle cause della crisi, comprendere il funzionamento della moneta unica, e chiedere l’uscita da questo sistema folle. Altrimenti non hai alcun diritto, mi dispiace.

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