Libia: a Bengasi avanzano gli islamisti del gruppo Ansar al Sharia

I miliziani islamici del Consiglio consultivo di Bengasi, legati al gruppo Ansar al Sharia, sono avanzati nel quartiere di al Laithi, a Bengasi, che contendono alle forze del generale Khalifa Haftar. Le milizie hanno occupato la via al Hijaz, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa libica “al Tadhamoun”.

Ansar-al-Sharia

Un carro armato delle forze di Haftar e’ stato colpito e diversi soldati sono morti. Sempre mercoledi’ le forze di Haftar hanno arrestato alcuni ex detenuti politici del regime di Muammar Gheddafi presenti in citta’.

Gli scontri sono in corso mentre per oggi e’ prevista la ripresa del dialogo inter-libico mediato dalle Nazioni Unite, l’ultimissima possibilita’ per raggiungere in extremis un accordo su un governo di unita’ nazionale. L’inviato del segretario generale dell’Onu per la Libia, Bernardino Leon, ha affermato che l’Onu ha lanciato un forte appello a tutte le parti libiche affinche’ firmino l’accordo politico finale entro i prossimi giorni: “Noi speriamo che l’ultima seduta del dialogo possa iniziare il primo ottobre e che la firma della prima parte (dell’intesa, ndr) possa avvenire tra il primo e il 20 ottobre prossimo”. Parlando mercoldi’ notte a New York, dove si tiene la 70ma sessione dell’Assemblea generale dell’Onu, Leon ha spiegato che tutte le parti “chiedono a gran voce che l’intesa finale per la nascita del nuovo governo unitario si firmi in patria e non all’estero”.

La Libia e’ divisa in due autorita’ separate da oltre un anno. Da una parte vi e’ un parlamento riconosciuto a livello internazionale con sede a Tobruk e il cui governo opera nell’area orientale del paese; dall’altra un’amministrazione sostenuta da gruppi islamisti che governa la capitale Tripoli e che controlla gran parte delle regioni occidentali. A complicare la situazione vi sono i militanti armati fedeli ad al Qaeda e all’Isis che minacciano sia Tripoli che Tobruk. Il sedicente “califfato” di Abu Bakr al Baghdadi ha ha istituito un vero e proprio “emirato” a Sirte, citta’ natale del defunto rais Muhammar Gheddafi, seguendo l’esempio di altri centri conquistati dai jihadisti come al Raqqa in Siria e Mosul in Iraq. AGI

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