Per Papa Francesco respingere in mare gli immigrati e’ un atto di guerra. Lo ha affermato questa mattina nel dialogo a braccio con i ragazzi del Movimento Eucaristico Giovanile, prendendo spunto dal dramma che si sta consumando in Asia dove i “boat people” in fuga dal Myanmar sono respinti nell’Oceano.
“Pensiamo – ha detto il Papa – a quei fratelli nostri Rohingya (musulmani) che sono stati cacciatio via da un paese da un altro e vanno sul mare e quando arrivano su un porto danno loro da mangiare e li cacciano di nuovo. E’ un conflitto non risolto: e’ guerra, si chiama violenza, e’ uccidere”. “Se ti uccido e’ finito il conflitto. Ma non e’ il cammino”, ha detto ai 1500 ragazzi che lo ascoltavano nell’Aula Nervi.
Per il Pontefice “quando identita’ diverse vivono insieme, sempre ci saranno i conflitti, ma – ha scandito – soltanto col rispetto dell’identita’ dell’altro si risolve il conflitto. Le tensioni si risolvono nel dialogo, i veri conflitti sociali e culturali si risolvono col dialogo ma prima con il rispetto dell’identita’ dell’altra persona”. (AGI) .