741 clandestini sbarcano a Taranto traghettati da nave inglese

E’ stata la nave militare inglese “Bulwark” a portare oggi in salvo nel porto di Taranto 741 migranti, tutti provenienti dai Paesi del Centro Africa. E’ una parte degli oltre 4mila profughi soccorsi nelle ultime ore nel Canale di Sicilia e portati in salvo da altre imbarcazioni ed in altre destinazioni.

I migranti trasferiti a Taranto sono prevalentemente uomini, le donne sono invece 84. Una trentina, invece, sono i minori non accompagnati.

L’attracco della nave britannica e’ avvenuto a meta’ mattinata. Ormai abbastanza rapide e ben disciplinate le operazioni di sbarco. Poi molti di loro, espletate le operazioni di identificazione e di intervento sanitario per alcuni, sono stati trasferiti in altre citta’ italiane o in Paesi del Nord Europa. Undici i richiedenti la protezione internazionale e che nei prossimi giorni saranno sistemati in Toscana.

Intanto, oggi a Taranto, in previsione dell’arrivo dei nuovi profughi, sulla base delle indicazioni fornite nelle ore precedenti in Prefettura, e’ scattata la collaudata procedura di accoglienza da parte della task force messa appositamente in piedi. La gestione delle operazioni e’ stata del Comune di Taranto che ha fornito un pacco viveri a ciascun migrante sbarcato. In prima linea anche le forze dell’ordine, i volontari della Protezione Civile, delle associazioni, della Croce Rossa.

A garantire ai profughi la necessaria assistenza sanitaria, soprattutto a coloro che lamentavano condizioni di criticita’, e’ stato anche stavolta il personale sanitario del 118. A cui e’ toccato riscontrare e rendicontare questa volta 7 sospetti casi di malaria (le persone col sospetto di questa malattia sono state trasferite al SS. Annunziata), 6 casi di scabbia, una broncopolmonite (anche in questo caso il paziente e’ stato trasferito in ospedale), 2 casi di pazienti diabetici scompensati. Ora le persone ricoverate dovranno fare i necessari controlli e dovranno sottoporsi alle cure eventualmente necessarie. Per il resto, invece, le condizioni di salute degli altri migranti sono apparse tutto sommato discrete in considerazione delle difficili condizioni di vita vissute a bordo dei mezzi e delle imbarcazioni, spesso di fortuna e sempre a rischio, con i quali hanno tentato la disperata traversata.(AGI) .

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