Arabia S.: attacco kamikaze contro moschea sciita, 21 morti

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Sono saliti a 21 i morti causati dall’attacco suicida avvenuto oggi in una moschea sciita del villaggio di al-Qadeeh, nell’est dell’Arabia Saudita, rivendicato dal gruppo Stato islamico. Lo ha riferito il ministero della Salute saudita, aggiungendo che i feriti sono oltre 90. L’attacco, uno dei più sanguinosi avvenuti negli ultimi anni in Arabia Saudita, è avvenuto durante le preghiere del venerdì, mentre all’interno della moschea si trovavano più di 150 fedeli.

In un filmato pubblicato su internet si vede una sala piena di fumo e polvere, con persone ferite che chiedono aiuto mentre si trovano a terra coperte di calcinacci e vetri.In un comunicato su internet riportato su Twitter dal gruppo di monitoraggio del terrorismo Site, lo Stato islamico ha affermato che l’attentato è stato compiuto da uno dei suoi kamikaze, identificato come Abu ‘Ammar al-Najdi. Nel loro messaggio di rivendicazione, i militanti hanno affermato che l’attentatore ha usato una cintura esplosiva e ha ucciso o ferito 250 persone.

Una foto pubblicata sui social media mostra il corpo mutilato di un giovane uomo, che potrebbe essere l’attentatore. Secondo l’agenzia di stampa Spa, il ministero dell’Interno saudita ha affermato che l’attacco è stato un atto di terrorismo, eseguito da “agenti sediziosi che cercano di colpire il tessuto nazionale del regno”. Un portavoce del ministero, citato da Spa, ha dichiarato inoltre che “le forze di sicurezza non si risparmieranno negli sforzi per trovare tutte le persone coinvolte in questo crimine terrorista”.

Nel frattempo, da Beirut il gruppo militante sciita di Hezbollah, sostenitore dell’Iran e nemico dell’Arabia Saudita, ha condannato l’attacco e affermato che il governo di Riyad ne è responsabile. “Hezbollah ritiene che le autorità saudite siano totalmente responsabili per questo orrendo crimine, a causa del loro sostegno a questi criminali assassini che eseguono atti simili anche in altri Paesi arabi e musulmani”, si legge in un comunicato del gruppo.Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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